"Utilizzeremo tutti i pozzi disponibili, faremo un apposito censimento di quelli che sono aperti e utilizzabili"- spiega Doglioni- facendo notare che il vero monitoraggio, deve essere multiparametrico, cioè deve considerare più elementi come le variazioni della faglia, la sismicità, il monitoraggio geodetico e ogni tipo di segnale che la terra ci dà".
Da qui l'esigenza di utilizzare sismografi, stazioni gps e rilevatori geochimici per misurare la variazioni di temperatura e della quantità di gas. A proposito delle faglie della Majella e del Morrone, il Presidente Ignv ha tenuto a precisare che "più che le le faglie, sono da monitorare i volumi della crosta terrestre e la sorveglianza deve essere massima". Che Sulmona debba essere un punto di riferimento per lo studio sulla prevenzione sismica lo ha annunciato il Sottosegretario alla Presidenza della Giunta Regionale con delega alla Protezione Civile Mario Mazzocca, parlando di Sulmona città pilota anche sotto il profilo dell'edilizio.
Al convegno al Cinema Pacifico, moderato dalla giornalista Giuliana Susi, numerosi esperti fra docenti e ingegneri. I saluti istituzionali sono toccati al sindaco Annamaria Casini e all'assessore regionale alle aree interne Andrea Gerosolimo. "Il monitoraggio approfondisce la conoscenza del territorio che è alla base di tutti quegli interventi strutturali per la messa in sicurezza della città"- ha rimarcato il primo cittadino. Per l'assessore Gerosolimo quella della prevenzione deve essere una sfida che l'aree interne devono vincere a tutti i costi. "Se il governo Renzi ha lanciato Casa Italia, Sulmona e il territorio devono farsi trovare pronti. E' opportuno che si precida a un'analisi precisa del centro storico fino a realizzare quasi un curriculum vitae di ogni singolo edificio"- chiosa Gerosolimo.