SULMONA - Tanta gente per l'ultimo saluto all'avvocato Vincenzo Masci, spentosi ieri a 91 anni.Il funerale si è svolto oggi nella chiesa di Cristo Re a Sulmona.Tutti hanno voluto essere presenti, a cominciare dai suoi colleghi avvocati, gli amici e tutti quelli che lo conoscevano.In prima fila i suoi familiari con il figlio Vittorio e la nuora Anna Berghella.Tra gli altri anche gli ex sindaci Fabio Federico, Peppino Ranalli e il Direttore Artistico della Camerata Musicale Gaetano Di Bacco.
“Una figura emblematica per la storia recente della città di Sulmona e del suo circondario”. Con queste parole dell’avvocato Lando Sciuba, proclamate da un altro avvovato Christian Rucci, si sono chiuse nel pomeriggio le esequie di Vincenzo Masci, avvocato di elevate qualità professionali e morali, giornalista di lungo corso, ex consigliere comunale, protagonista il 2 e 3 febbraio 1957 della rivolta popolare di “Jam-mo”. Un’intera città si è stretta intorno a famigliari e, nel silenzio e nel raccoglimento della celebrazione officiata dal parroco di Cristo Re don Waldemar, i sulmonesi hanno reso grazie a un uomo inimitabile che nella patria di Ovidio ha lasciato il segno su tutti i fronti.Avvocato raffinato e brillante, un uomo d’altri tempi, professionista affermato e di grande spessore, politico e cittadino profondamente innamorato della città tant’è che fu uno dei protagonisti della rivolta popolare di “Jamm Mo” del 2 e 3 febbraio 1957.Cultura, signorilità, competenza sono gli aspetti più rinomati del suo carattere.Laureato in Giurisprudenza dal 1948 è entrato a far parte dell’ordine degli avvocati quattro anni dopo. E’ stato iscritto anche all’ordine dei giornalisti dal 1952 e ha collaborato nel corso degli anni con il Giornale d’Italia, Messaggero, Voce Adriatica e Roma. Ha fatto parte del consiglio direttivo dell’associazione della stampa romana quale rappresentante per l’Abruzzo, Molise, Marche e Sardegna. Ex consigliere comunale nelle fila del Movimento Sociale Italiano Destra Nazionale, riuscì a mettere in campo una proficua e inimitabile politica di collaborazione fra maggioranza e opposizione, quel metodo costruttivo che oggi si cerca disperatamente poiché caduto nell’oblio. Grazie alla sua lunga militanza a palazzo San Francesco ha ricevuto dal Comune, unico insieme a Carlo Autiero, una medaglia d’oro, in riconoscimento della sua attività a favore della città. Senza dimenticare che Masci era un amante della musica, quella che fa vibrare il cuore. Non a caso è stato violinista, Fondatore e Presidente Onorario della Camerata Musicale Sulmonese, insigne istituzione che si occupa proprio di diffondere la cultura musicale nel capoluogo peligno e nel comprensorio.
Masci viene ricordato dalla Camerata Musicale |