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martedì 7 giugno 2016

SI PARTE VERSO LA CONQUISTA DEL BALLOTTAGGIO, SI COMINCIA A PARLARE DI APPARENTAMENTI

SULMONA - Oggi è un altro giorno. Così, si sono svegliati i sulmonesi dopo il lungo week end elettorale. Già dal tardo pomeriggio di ieri è cominciato il red rationem delle colazioni che hanno partecipato a questa competizione elettorale ma, quella, più duramente colpita è "La città che vogliamo". Qualcosa non ha funzionato e lo sanno bene i concorrenti ed in primis il candidato sindaco Bruno Di Masci al quale non bisogna insegnare nulla della politica.
Un uomo di grande esperienza che ha capito bene cosa è accaduto all'interno della colazione. Circa 2.700 voti di scarto con un competitor che ha portato a casa oltre seimila voti. In molti pensavano ad una forbice più bassa ed, invece, Anna Maria Casini leader della coalizione supportata dall'assessore regionale, Andrea Gerosolimo è riuscita a conquistare la sua Città aprendosi un margine di distacco molto difficile da recuperare. Sguardo e sorriso. Un binomio vincente. Almeno per questa prima "battaglia". Si riparte da zero. Queste le prime parole della compagine dimasciana proveremo a ribaltare la situazione con gli apparentamenti. Il primo potrebbe essere quello con "Sovranità" di Alberto Di Giandomenico, 905 preferenze, e subito dopo quello con Forza Italia. Partito che, sarebbe dovuto scendere in campo, proprio con Di Masci. Accorpamento che non è andato in porto un mese prima dell'inizio della campagna elettorale. Un occhio attento va anche a Sbic e quindi con la compagine di Alessandro Lucci che ha ottenuto 1.765 preferenze. Certo è che, però, Sulmona Bene in Comune punta al rinnovamento e quindi potrebbe non essere interessata ad un accordo con Di Masci che viene posizionato tra gli uomini appartenuti alla "vecchia" politica. Ma tutto potrebbe essere visto che Sbic ha tutto da guadagnare. Un consigliere in più in caso di vittoria. Certo è che non si può escludere, nemmeno, un accordo con Andrea Gerosolimo.
A far aumentare la forbice delle preferenze tra le due compagini maggiori è stato il voto disgiunto come spesso accade alle amministrative. Una situazione, quella di lunedì 6 giugno scorso, identica a quella del 2004. Allora gli antagonisti erano Franco La Civita e Palmiero Susi. Un'analisi è cominciata anche sulle liste. In casa Di Masci le liste non hanno trainato, se non le quattro più grandi, creando un buco nero che al momento sembra senza risalita. Ed è proprio in questi momenti che si torna a pensare alla vecchia Repubblica e a come i partiti maggiori concorrevano con una sola lista bene salda. Lista blanda anche per Forza Italia dove, però, i 1.046 voti si possono considerare personali. A riconquistare la posizione è stata lei, Elisabetta Bianchi, brava a parlare in maniera chiara ai suoi concittadini. Un risultato non ottimo per conquistare una poltrona in consiglio ma che è estremamente positivo dal punto di vista della politica personale. Buono il risultato di Alberto Di Giandomenico penalizzato, peró, da circa 100 voti. Ad essere fanalino di coda Sel, con Domenico Capaldo, con 476 voti. Partito, quest'ultimo, che dovrà decidere chi appoggiare, anche se, molto probabilmente si sposterà con Andrea Gerosolimo. Non dimentichiamo che la compagine di Sel viaggia al fianco dell'ex sindaco, Peppino Ranalli. Ma in chiosa all'analisi politica di ciò che è successo è rilevante sottolineare lo "schiaffo" che i sulmonesi hanno voluto dare a chi era in corsa da tempo privilegiando quelli che in molti chiamano il nuovo. Un dato difficile da smentire.

Barbara Delle Monache