CASTEL DI SANGRO – Palloncini bianchi a forma di cuore e tanta gente per salutare Christian Lombardozzi, il 18 enne di Roccacinquemiglia, morto venerdì scorso in classe durante l’ora di lezione. Tantissima gente ha affollato la Chiesa del paese. Non è voluto mancare proprio nessuno all’ultimo saluto del 18 enne che il destino ha strappato all’affetto dei suoi cari troppo presto. Presenti docenti e studenti dell’Istituto Alberghiero, gli amministratori cittadini e il Presidente della Provincia dell’Aquila Antonio De Crescentiis.
Ad officiare la celebrazione esequiale è stato il vescovo di Sulmona-Valva Angelo Spina assieme ai parroci di Castel di Sangro e Roccaraso don Renato D’Amico, don Eustachio Schiappa e don Domenico Franceschelli. Tanti fiori bianchi sulla piazza, gremita da un migliaio di persone, le stesse rose che adornavano la bara anch'essa bianca come i fiori. "Christian unico nell'immenso" ha detto la cugina dello studente leggendo in Chiesa un breve pensiero e ricordando alcuni tratti caratteriali del 18enne:
"Un ragazzo dolce e sensibile, spesso timido ma gioviale verso tutti". Commovente è stato il ricordo di Don Renato D'Amico, parroco della piccola comunità: "Ragazzo dinamico, intraprendente e volitivo. Pieno di vita e di forza, un ragazzo sportivo che amava la montagna e raccogliere i tartufi, sua grande passione. Nel giorno della festa del paese era lui a salire sulla cima del campanile per suonare le vecchie campane e farci ascoltare quei rintocchi festosi". Anche il Vescovo Angelo Spina si è commosso concludendo la sua omelia, mentre rivolgeva un'invocazione a Christian affinché "guardi dal cielo i giovani della sua classe e preghi per loro, per fargli capire quando sia prezioso il dono della vita che va custodito". Un lungo applauso della folla ha accompagnato l’uscita del feretro dalla Chiesa. Il 18 enne, che era caduto da una sedia durante una lezione di alimentazione, stando ai risultati dell’esame autoptico, è morto per un malore. Si dovranno attendere i soliti novanta giorni di tempo per conoscere l’esito degli esami istologici. Quella che si è chiusa è una mattinata piena di lacrime e di dolore per l’intera comunità montana, ma carica anche di speranza. Se è vero che Christian amava la montagna, sarà ora sorridente e felice dopo che è salito nelle vette più alte.
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