Il passo caratteristico dei portatori è quello lento e dondolante del cosiddetto "struscio". La processione ha inizio dalla piccola e antica chiesa della Trinità, sede dell'Arciconfraternita, che riapre dopo essere stata chiusa dal Mercoledì santo. All'inizio sfila il Tronco, grande croce coperta da un velluto rosso cremisi e decorata da foglie e frutta in argento, tutto del '700. Il Tronco è portato da un confratello e dietro di esso sfilano tutti gli altri confratelli che portano i caratteristici e tipici "fanali" in argento del '700. Dopo questi, c'è il coro composto da oltre 120 cantori che intonano il "Miserere" di Barcone e Scotti eseguiti ad anni alterni (anni pari Barcone, anni dispari Scotti), affiancati dalla banda che accompagna il canto. Sfila poi il pesante catafalco in argento del '700 (decorato con tessuti e veli) dove è posta la statua del Cristo morto sopra il quale, prima della processione, i confratelli hanno posato 33 garofani rossi.
A chiudere il mesto, lento e lungo corteo è la statua dell'Addolorata, una particolare statua vestita con un abito completamente nero. Arrivati alla chiesa di S. Maria della Tomba, dal campanile della chiesa scende una cascata di luci che, nella fede cristiana, serve ad indicare che il Cristo ha liberato i fedeli dai peccati. Davanti a questa chiesa, secondo antichi e rituali patti, i Trinitari cedono ai Lauretani il permesso di portare le statue per le vie del loro quartiere, riconsegnando poi ai Trinitari le statue. I Lauretani hanno comunque il permesso di sfilare con i Trinitari fino al rientro in chiesa, anch'esso molto suggestivo: tutti i confratelli con i "fanali" si dispongono attorno al portale e assistono al rientro del Tronco del Cristo e dell'Addolorata (quest'ultima rientra rivolgendosi alla folla dei fedeli e turisti). Dopodiché, i battenti della chiesa vengono chiusi. La processione inizia all'imbrunire alle 20 circa per far ritorno nella chiesa della Trinità dopo la mezzanotte.
Barbara Delle Monache