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martedì 17 marzo 2015

CENTRALE SNAM: ASSEMBLEA PUBBLICA LUNEDI' 23 MARZO ORE 17,30 COMUNITA’ MONTANA


SULMONA - "L'elenco dei gasdotti saltati in aria, in Italia e nel mondo, nonostante le più sofisticate tecnologie ingegneristiche, è molto lungo e le cause sono tra le più varie : eventi naturali, errori umani, attentati terroristici ecc. Subito dopo la devastante esplosione a Mutignano di Pineto, la Snam ne ha attribuito la responsabilità, oltre che al terreno instabile e al maltempo, anche alla "urbanizzazione". Come dire: prima ti mettono una “bomba ad orologeria” sotto i piedi, poi ti danno anche la colpa, visto che ti ostini ad abitare nel luogo dove sei nato. E le loro di responsabilità dove le mettiamo?
La fragilità del territorio abruzzese e dell’Italia tutta, la sua elevata sismicità, il cambiamento climatico, sono drammatiche realtà su cui riflettere e fare i conti prima di disseminare gasdotti a ragnatela, spacciandoli tutti come opere strategiche e necessarie! Il territorio non appartiene né alla Snam né alle multinazionali delle trivelle, bensì al popolo ed alle future generazioni!"si legge in una nota a firma dei comitati cittadini per l'ambiente di Sulmona
"Proviamo ad immaginare cosa potrebbe accadere se ad esplodere fosse il gasdotto che la Snam vuole collocare a tutti i costi nel nostro territorio, nonostante la sua elevatissima sismicità. Rispetto a quello di Mutignano, il metanodotto "Rete Adriatica" ha un diametro che è più del doppio : un metro e 20 cm contro 50 cm. Questo significa che all'interno del tubo transiterebbe, ad altissima pressione, un volume di gas che è oltre 5 volte maggiore rispetto a quello di Mutignano: non ci vuole molto a dedurre che le conseguenze potrebbero essere molto più gravi.
Naturalmente molto dipende dalla distanza rispetto ad impianti così pericolosi. Il decreto del 17 aprile 2008 del Ministero dello Sviluppo Economico, stabilisce che gasdotti con le caratteristiche della "Rete Adriatica" devono essere collocati a 30 metri da singoli edifici e a 100 metri da nuclei abitati con più di 300 persone o da luoghi di concentrazione di persone (quali ospedali, scuole, centri commerciali ecc.). Come si vede, secondo il decreto, contano i numeri e non il valore della vita umana in sé. Una famiglia che vive in una casa isolata può tranquillamente soccombere, mentre chi ha la "fortuna" di abitare in un borgo (ma guai ad essere in 299!) può sperare di salvare la pelle. Nella sola Valle Peligna vi sono diverse situazioni a rischio, stante la pochissima distanza dal gasdotto in progetto. Parliamo sia di singole abitazioni che di luoghi di concentrazione di persone, come il centro commerciale di Roccacasale e il vivaio di via Ancinale. In questi ultimi due casi le distanze sono addirittura inferiori ai limiti imposti dalle norme vigenti!
Esposta ad un rischio potenziale molto elevato, è inoltre l'area ricompresa tra Case Pente e il cimitero di Sulmona. Qui il progetto della Snam prevede l'interramento, per un tratto di oltre 500 metri, di ben 4 tubi affiancati, ciascuno di un metro e 20 di diametro che , partendo dalla centrale di compressione, arriverebbero all'impianto Snam già esistente alla base del vallone Grascito. I 4 tubi, con un potenziale esplosivo 20 volte più grande di quello di Mutignano, passerebbero sotto la strada regionale 487, percorsa tutti i giorni da autoveicoli, e sarebbero collocati a poco più di 300 metri dal cimitero di Sulmona, luogo sacro visitato quotidianamente dai cittadini.
Chi è preposto per legge a garantire l'incolumità pubblica ha valutato attentamente tutte queste situazioni di rischio? E su quali basi sono state rilasciate le dovute autorizzazioni? Quanto accaduto a Mutignano e nelle altre località dove già si sono verificate esplosioni simili, pone in evidenza che i limiti delle norme vigenti – il cui rispetto è comunque da dimostrare - sono del tutto inadeguati a tutelare l’incolumità delle persone e ad evitare danni alle cose e all’ambiente.


   APPELLO A TUTTI I CITTADINI, COMITATI ED ASSOCIAZIONI CHE HANNO  
   A CUORE  LA DIFESA DELLA SALUTE E LA TUTELA DEL TERRITORIO !

In vista della Conferenza di Servizi per l’autorizzazione del Metanodotto Sulmona - Foligno, che il Ministero dello Sviluppo Economico ha  fissato per giovedì 26 marzo ore 10 a Roma in via Molise 2,  proseguono le iniziative per fermare il devastante e pericoloso progetto della Snam.
Il Presidente della Commissione Ambiente e Territorio della Regione Abruzzo, Pierpaolo Pietrucci e l’Assessore all’Ambiente Mario Mazzocca,  hanno convocato un incontro a L’Aquila per giovedì 19 Marzo 2015 alle ore 16, presso la Sala Croce del Palazzo dell’Emiciclo, Consiglio Regionale. All’incontro sono invitati a partecipare tutti i Comuni interessati dall’attraversamento del gasdotto, la Provincia, le Comunità Montane,  i Parlamentari e i Consiglieri regionali del territorio, gli Assessori regionali Di Matteo e Pepe, il Presidente della Regione D’Alfonso e il Vice Presidente Lolli, oltre ai comitati ambientalisti.
Al fine di  discutere e valutare insieme gli ultimi sviluppi della vicenda, anche alla luce di quanto accaduto a Mutignano di Pineto, con l’esplosione del gasdotto Snam, si terrà una
 ASSEMBLEA PUBBLICA A SULMONA LUNEDI 23 MARZO
ORE 17,30 PRESSO LA COMUNITA’ MONTANA
(via Angeloni)
Ora più che mai è necessario far sentire la voce del nostro territorio ad un Governo che non ascolta Istituzioni e cittadini e che, invece, è sempre più subalterno alle potenti lobby del petrolio e del gas.
Una delegazione di cittadini si recherà a Roma il 26 marzo per presidiare, durante i lavori della Conferenza, la sede del Ministero dello Sviluppo Economico. Per l’occasione si è pensato di organizzare un pullman. Oltre che nell’assemblea  del 23 marzo si può comunicare da subito la propria partecipazione ai seguenti riferimenti dei comitati :

                               
Comitati cittadini per l’ambiente