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martedì 17 febbraio 2015

CHIUSURA PUNTO NASCITA OSPEDALE SULMONA, CHI VIVRÀ VEDRÀ

SULMONA - Diventa adesso una priorità per la politica il punto nascita del Santissima Annunziata quando, purtroppo, i giochi sono già stati fatti. Chiuderà! Ma questo lo si sapeva da tempo. O meglio la cittadinanza lo sapeva da tempo. L'allarme è scattato e tutti oggi sono pronti a dimettersi come il sindaco di Sulmona, Peppino Ranalli o addirittura a pronunciarsi volta per volta come il consigliere regionale, Andrea Gerosolimo che prima smentisce la notizia della chiusura del punto nascita e nel pomeriggio di oggi la conferma.Conferma che, purtroppo, era già arrivata nel pomeriggio di ieri. Intanto è in corso un incontro tra il  governatore della Regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso e il sindaco di Sulmona, per discutere in maniera approfondita della vicenda .
A sostenere che la chiusura del punto nascita sarà "inaccettabile" sono Anthony Leone e Antonio De Nino. "Qui  non si sta parlando di poltrone ma di servizi essenziali ed imprescindibili, non possono toglierci anche il diritto di nascita.L’Italia è unica solo quando tutti i territori, indipendentemente dalla densità di popolazione, avranno accesso a tutti i servizi volti a garantire i diritti imprescindibili dell’uomo. Di fronte a questa ennesima mortificazione territoriale, non ci resta che dimetterci in massa. Sindaci, assessori, consiglieri tutti, di maggioranza e di minoranza, di tutti i livelli istituzionali.  Del resto è palese il mancato peso che hanno rappresentato i sindaci in primis, soprattutto quelli che avrebbero dovuto avere un rapporto privilegiato con la Regione.Come si può continuare a giustificare al Popolo che ci ha eletto che questo Territorio non conta più nulla date le scelte regionali e del governo nazionale". Proprio per questo, in chiosa al documento, i consiglieri propongono dimissioni in massa.

Barbara Delle Monache



"Nella mattinata della giornata di ieri, ho contattato gli uffici del dipartimento sanità della regione che fanno capo al direttore Angelo Muraglia, dal  quale avevo ottenuto rassicurazioni riguardo la paventata chiusura del punto nascita dell’ospedale di Sulmona.
In assoluta  buona fede ed avendo profondo rispetto degli esponenti dell’amm.ne pubblica ho rilasciato dichiarazioni sulla scorta di quanto riferitomi dal direttore Muraglia.
Solamente  oggi sono venuto in possesso del decreto firmato dal commissario ad acta, Luciano D’Alfonso, con cui si fa riferimento alla riorganizzazione dei punti nascita regionali e che riprende in  modo  “integrale e sostanziale” il documento tecnico licenziato nella riunione  del 16/12/2014, dove è contenuta la rimodulazione dei punti nascita della Regione Abruzzo"si legge in una nota a firma di Andrea Gerosolimo."Certamente, poco professionale si è rilevato l’atteggiamento del direttore Muraglia, che, in quanto dirigente della pubblica amm.ne, avrebbe dovuto essere più chiaro e avrebbe dovuto riferire correttamente lo stato della procedura, invece che, trincerarsi dietro affermazioni che poi non hanno trovato effettivo riscontro nella realtà.
Dopo la triste vicenda di mala sanità avvenuta in Sicilia, mi fa specie come le istituzioni regionali possano pensare di chiudere un presidio geograficamente strategico come il nostro, esponendo numerose gestanti a gravi rischi per la salute propria e del nascituro. Non credo che questa scelta rappresenti il tanto decantato percorso che avrebbe dovuto portare a “nascere in sicurezza” in Abruzzo.
Per le motivazioni appena esposte mi sono fatto promotore di un incontro, nel pomeriggio, con il Governatore  e con il Sindaco di Sulmona, per discutere in maniera approfondita della vicenda. È evidente che, qualora non dovessi ricevere adeguate rassicurazioni in merito, mi riterrò libero di esercitare il mandato conferitomi dagli elettori valutando, volta per volta, i provvedimenti che questa amministrazione regionale sottoporrà in consiglio".



"Inaccettabile fu la chiusura del punto nascita di Popoli, inaccettabile sarà la chiusura del punto nascita di Sulmona.Inaccettabile questa continua spoliazione di presidi essenziali.Inaccettabile continuare ad essere non considerati!E si badi bene, qui non si sta parlando di poltrone ma di servizi essenziali ed imprescindibili, non possono toglierci anche il diritto di nascita!L'Italia è unica solo quando tutti i territori, indipendentemente dalla densità di popolazione, avranno accesso a tutti i servizi volti a garantire i diritti imprescindibili dell'uomo.Di fronte a questa ennesima mortificazione territoriale, non ci resta che dimetterci in massa. Sindaci, assessori, consiglieri tutti, di maggioranza e di minoranza, di tutti i livelli istituzionali.Del resto è palese il mancato peso che hanno rappresentato i Sindaci in primis, soprattutto quelli che avrebbero dovuto avere un rapporto privilegiato con la Regione.Come si può continuare a giustificare al Popolo che ci ha eletto che questo Territorio non conta più nulla date le scelte regionali e del governo nazionale!E' arrivato il momento, e se tutti hanno una coscienza allora non dovrebbe esserci esitazione alcuna......  Dimissioni di tutti in massa! Il nostro è un appello a tutte le persone che hanno l'onore di rivestire una carica politica per far sentire allo Stato il disagio di un Territorio martoriato dalle ciniche decisioni prese da chi è "burocrate" per professione.Invieremo un invito a raccogliere la nostra proposta a tutte le suddette cariche politiche del Terrirorio".
Antonio Di Nino
Antony Leone