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giovedì 19 febbraio 2015

CHIUSURA DEL PUNTO NASCITE:MEETUP-AMICI DI BEPPE GRILLO"UN ULTERIORE COLPO AI CITTADINI"

SULMONA - "Un ulteriore colpo ai cittadini della Valle Peligna e del comprensorio, l'ennesimo schiaffo ad un territorio già ampiamente devastato dalla crisi economica e culturale, è arrivato in questi giorni con la notizia della chiusura entro un biennio del punto nascite del nostro ospedale.Fra due anni non sarà più possibile nascere a Sulmona; sembrava di aver già sentito questa frase, ebbene ora è diventata una realtà grazie anche alla firma dell'illuminato presidente di Regione Luciano D'Alfonso, i cui proclami elettorali, suoi e dei suoi amici di liste, facevano un gran sparlare dell'importanza dell'entroterra..infatti ne stiamo vedendo i risultati!
Ciò che appare agli occhi di noi cittadini è il profondo scollamento che c'è fra la politica e il territorio, con un sindaco della città di Sulmona in preda al panico, il quale annuncia e poi smentisce le sue dimissioni, “tradito” anch'egli dai suoi rappresentanti in Regione; vogliamo parlare poi delle incredibili smentite e poi rismentite da parte di colui che dovrebbe parlare a difesa del nostro territorio, come il consigliere regionale di maggioranza Andrea Gerosolimo? Questi, con estrema innocenza dichiara prima l' inverosimilità della notizia, dopo di che, fulminato sulla via di Damasco, si ricrede e pensa bene di dar la colpa a chi non lo aveva informato a dovere, come se ci fosse qualcun altro a lavorare al posto suo in Regione e lui non c'entrasse assolutamente nulla"si legge in una nota giunta in redazione."Nel frattempo si urlavano atti di coraggio e speranzosi si attendeva la rivoluzione dei sindaci all'incontro convocato d'urgenza, e boicottato anche da molti di loro, il 18 febbraio, al quale anche noi cittadini avremmo voluto e dovuto partecipare, vista la delicatezza dell'argomento. Ma il tanto atteso incontro si è tenuto a porte chiuse, ai pochi rappresentanti della cittadinanza intervenuti non è stata consentita la partecipazione e ci si è limitati a far uscire un comunicato con il quale ci si ripropone un incontro con D'Alfonso e una mobilitazione di piazza, che va benissimo ma non basta a risolvere il problema.E le dimissioni? E le dimissioni di massa dei sindaci del comprensorio? Dove sono finiti questi barlumi di coraggio che ci avevano fatto ben sperare sulla possibilità di rendere incisiva una battaglia contro questa violazione del diritto alla salute? Evaporate, svanite dietro porte chiuse; una battaglia fatta in questo modo non può che essere un fuoco di paglia, altrimenti ci smentiscano e noi saremo pronti a dare il nostro appoggio e la nostra solidarietà ad azioni concertate con i cittadini. I cittadini, questi altri grandi assenti, ormai assuefatti a vedersi togliere persino la terra sulla quale camminano, come addormentati per poi accorgersi una volta svegli di essere stati privati dei servizi più essenziali. E' appunto ai cittadini come noi che chiediamo di unirsi al coro di protesta contro decisioni scellerate che riporteranno al medioevo il nostro territorio, dove anche per partorire una donna sarà costretta a viaggi lunghi e decisamente scomodi. Nel 2015, una assurdità.
Come ben dice, nel suo comunicato stampa, il nostro portavoce in Regione Gianluca Ranieri: “noi continueremo ad opporci con tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione alla sistematica spoliazione, dei territori interni dell'Abruzzo, di tutti i servizi essenziali per la sopravvivenza delle comunità locali. Togliere un punto nascite e, contemporaneamente, portare il gasdotto Snam, significa voler stravolgere ulteriormente la vita di un territorio già martoriato dalla crisi economica e da scelte scellerate”. Dunque, annunciamo sin da ora, che saremo presenti a tutte le manifestazioni che le amministrazioni e i cittadini organizzeranno sui territori.Ebbene, dai cittadini e dalle istituzioni bisognerebbe far uscire un unanime progetto di ferma opposizione alla chiusura del nostro punto nascite, senza divisioni di sorta, ma vediamo purtroppo che ciò non sembra possibile proprio perché ci pare che le istituzioni debbano rispondere a qualcun altro e non agli elettori. L'applicazione di normative, decreti, piani di rientro e chi più ne ha più ne metta, non può e non deve essere una asettica procedura che schiaccia le peculiarità di una zona obiettivamente difficile, da un punto di vista geografico ed economico. Non si possono applicare tabelle numeriche sulla vita e sui diritti essenziali delle persone. E' inaccettabile e noi ci batteremo con tutte le nostre forze, indipendentemente dalle appartenenze politiche occorrono atti di coraggio e soprattutto di coerenza da parte di tutti. Siamo in attesa di vederne e mai vorremmo che ancora una volta le nostre istituzioni ci deludano".


Le portavoci

Gabriella Di Girolamo

Daniela Frittella