ULTIM'ORA NAZIONALI

ULTIME NOTIZIE - A Milano esondato il Lambro, allagamenti e traffico- L'Ue alza allo 0,9% le attese sul Pil dell'Italia nel 2024. Gentiloni: "L'incertezza politica globale è elevata"- Tajani, la trattativa non può essere la fine dell'Ucraina- Kiev in ritirata dalla regione di Kharkiv dopo l'offensiva russa-

news

ULTIM'ORA DALLA REGIONE

ULTIM'ORA Premio Flaiano, tra i finalisti Voltolini e Olivo - Giro d'Italia, domani la carovana rosa attraverserà il Molise - In arrivo gli stagionali dal Marocco nel Fucino, sbloccato iter dopo un anno-

Sport News

# SPORT # Sulmona Futsal batte Casagiove 6 - 1 e vola in semifinale- il Napoli in ritiro a Castel di Sangro dal 25 luglio-

IN PRIMO PIANO

19 MAGGIO 2024: UNA PASSEGGIATA PER LA VITA: SECONDA EDIZIONE NELLA RISERVA BORSACCHIO A ROSETO DEGLI ABRUZZI PER RACCOGLIERE FONDI PER IL REPARTO DI ONCOLOGIA DI TERAMO

ROSETO DEGLI ABRUZZI - " Il Reparto di Oncologia di Teramo, insieme all'Associazione Morena una Farfalla per Sempre e alla Guide de...

TOP NEWS

TOP NEWS REGIONE ABRUZZO

FACEBOOK LIVE CENTROABRUZZONEWS

lunedì 17 novembre 2014

POLO DI ATTRAZIONE E MACRO AREA:RONCI"SULMONA E LA VALLE PELIGNA HANNO TUTTI I REQUISITI"

SULMONA - Strategia per le Aree Interne
Reinserimento di Sulmona tra i Poli Di Attrazione.Inclusione della valle Peligna e della Valle del Sagittario tra Le Macro Aree.Sano stati questi i temi al centro della conferenza stampa, indetta da Aldo Ronci, che si è svolta questa mattina nella Sala Convegni della Comunità Montana Peligna.“Un’assurdità l’esclusione di Sulmona dai Poli di attrazione”. A dirlo l’economista Aldo Ronci che in merito inoltre alle Macro Aree ha sostenuto che la Valle Peligna meriterebbe di essere riconosciuta come tale in quanto è svantaggiata rispetto ad altre zone individuate dalla Regione.
In una conferenza stampa Ronci ha invitato la comunità peligna a mobilitarsi per far valere le “sacrosante ragioni”. Aldo Ronci ha spiegato che nella classificazione delle aree interne Sulmona è stata esclusa dai Poli di attrazione per essere riconosciuta invece come Area Intermedia. Per far parte dei Poli bisogna disporre di determinati servizi di istruzione, salute e mobilità ferroviaria. Ronci ha sottolineato che Sulmona meriterebbe l’inclusione perché i requisiti ci sono. “Per quanto riguarda l’istruzione Sulmona ha tutti i tipi di scuole superiori in numero maggiore rispetto ad alcuni attuali Poli di Attrazione. In merito alla salute il capoluogo peligno può vantare di un ospedale sede di DEA

di primo livello con più reparti rispetto ad altri. Per quanto concerne la mobilità ferroviaria la stazione di Sulmona ha sicuramente un traffico passeggeri superiore a quelle di Avezzano, L’Aquila e Teramo. In merito inoltre agli abitanti, le Province dell’Aquila e di Teramo hanno lo stesso numero ma quella aquilana ha una superficie due volte e mezza maggiore”. Ronci avverte che la città di Sulmona, non facendo parte dei Poli di Attrazione, rischia il depauperamento dei servizi in questione. Rivendicazioni sono state espresse anche sulle Macro Aree dove, nella classificazione regionale, se ci fossero la Valle Peligna e la Valle del Sagittario si collocherebbero al terzo posto perché sono zone più svantaggiate rispetto alle aree Val Fino-Vestina e Valle Roveto-Valle del Giovenco. Aldo Ronci propone pertanto di aggiungere alle attuali quattro la quinta Macro Area Valle Peligna-Valle del Sagittario. L’impegno deve essere inoltre concentrato per l’inserimento di Sulmona nei Poli di Attrazione. “Bisogna muoversi – conclude – per avere come interlocutore la Regione al fine di poter raggiungere i due obiettivi”.

Strategia regionale per le Aree Interne
della Regione Abruzzo

PROPOSTA DI REINSERIMENTO
DI SULMONA TRA I POLI D’ATTRAZIONE

La classificazione dei comuni effettuata nel 2014 a livello nazionale dal Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica (DPS) ha rettificato quella del 2012 e in Abruzzo sono stati individuati i seguenti 7 Poli di attrazione (Centri d’offerta di servizi): L’Aquila, Avezzano, Pescara, Chieti, Teramo, Giulianova e un Polo Intercomunale Atri, Pineto, Roseto e Silvi.

Sulmona, che nella classificazione del Dipartimento dello Sviluppo Economico  del 2012 era stata inserita tra i Poli d’Attrazione, in quella attuale del 2014 risulta non  più Polo d’Attrazione ma Area Intermedia.
Si ricorda che la Provincia dell’Aquila ha:
da un lato 298.343 abitanti quasi gli stessi della Provincia di Teramo che ne conta 306.349;
dall’altro un territorio che ha un’estensione di  5.034 Kmq ed è due volte e mezzo più grande di quello di Teramo che è di 1.984 Kmq.
Nonostante questi dati L’Aquila ha 2 soli Poli di Attrazione (L’Aquila ed Avezzano) mentre Teramo ne ha ben tre (Teramo, Giulianova e il Polo Intercomunale Atri, Pineto, Roseto e Silvi)  e tra l’altro  2 di questi sono contigui (Giulianova e il Polo Intercomunale Atri, Pineto, Roseto e Silvi)    e il terzo (Teramo) non dista dagli altri due più di 30 Km. 

Sulmona essendo stata classificata nel 2014 “area intermedia” avrà un suo Polo d’Attrazione e, considerato che il tempo previsto per raggiungerlo va dai 20 ai 40 minuti, si desume che esso sarà Avezzano.
Sulmona non è stata classificata come Polo di attrazione nonostante ne abbia i requisiti per la presenza nei rispettivi territori di adeguati servizi di istruzione, salute e mobilità che sono:
presenza di scuole secondarie superiori (tutti i tipi);
presenza di un ospedale sede di DEA  ;
presenza di una stazione ferroviaria di tipo almeno «Silver»  .
Tale esclusione fa presagire un disegno tendente al depauperamento di detti servizi nella Città in quanto le aree interne usufruiscono dei servizi accentrati nei Poli di attrazione e per i quali, come già detto, si intendono adottare politiche di adeguamento della disponibilità di servizi nell’istruzione, nella sanità e nella mobilità.
Pertanto le comunità della Valle Peligna , della Valle del Sagittario, della Valle Subequana e dell’Alto Sangro si devono mobilitare per chiede il reinserimento di Sulmona tra i Poli di Attrazione (Centri di Servizi).







 “Strategia regionale per le Aree Interne”

PROPOSTA DI INCLUSIONE
DELLA LA MACRO AREA “VALLE PELIGNA – VALLE DEL SAGITTARIO”

Il progetto per le aree interne del Paese si prefigge di raggiungere assieme tre distinti ma interconnessi obiettivi generali:
•    tutelare il territorio e la sicurezza degli abitanti;
•    promuovere la diversità culturale e il policentrismo;
•    concorrere al rilancio dello sviluppo
La strategia per le Aree interne punta alla valorizzazione delle risorse esistenti nelle aree formate da piccoli comuni in un’ottica di sviluppo e allo stesso tempo concorre anche ad un obiettivo di sostenibilità e di tutela del territorio che ha come punti focali:
a)    Tutela del territorio e delle comunità locali;
b)    Valorizzazione delle risorse naturali, culturali e del turismo sostenibile;
c)    Sviluppo dei Sistemi agro-alimentari;
d)    Diffusione del Risparmio energetico e delle filiere locali di energia rinnovabile;
e)    Incentivazione del saper fare e dell’artigianato.
Il Presidente D’Alfonso nel delineare la strategia regionale per le aree interne ha individuato 4 Macro Aree: BassoSangro-Trigno, Val Fino-Vestina, Gran Sasso-Valle Subequana e Valle Roveto-Valle del Giovenco.
Con le considerazioni che seguono si intende dimostrare che la Macro Area Valle Peligna - Valle del Sagittario ha i requisiti per essere inclusa nella strategia regionale.

Si propone di individuare In Abruzzo 5 Macro Aree anziché 4.
Le cinque macro aree sono state analizzate sulla base dei dati comunali resi disponibili dal Dipartimento dello Sviluppo economico (DPS) con riferimento ai  dati demografici, morfologici ed ambientali.



I comuni coinvolti sono 101, gli abitanti delle aree selezionate sono 95.070, gli over 65 sono 26.455 e la superficie interessata è di 2.886 Kmq.
Macro area 1     Basso Sangro – Trigno
L’area ha una popolazione pari a 22.568 abitanti ed è composta da 33 comuni.



Dal 2001 al 2011 (Fonte ISTAT Censimenti della popolazione) la popolazione dell’area si è ridotta del 13,7% passando da 26.161 abitanti del 2001 ai 22.568 del 2011.
Da segnalare come, nel complesso, l’indice di invecchiamento della popolazione (over 65 su popolazione totale) si attesta al 32%.
C’è un rischio idrogeologico (basato sui fenomeni franosi) dell’area di livello medio-basso (la media dell’area è data da una fascia di popolazione che va dagli 11 ai 75 abitanti sottoposti a rischio idrogeologico).
La densità abitativa è di 30 abitanti per Kmq.

Macro area 2     Val Fino – Vestina
L’area ha una popolazione pari a 26.680 abitanti e comprende 19 comuni della Provincia di Teramo e della Provincia di Pescara.



Dal 2001 al 2011 (Fonte ISTAT Censimenti della popolazione) la popolazione dell’area si è ridotta del 6,7%.
Si registra un indice di invecchiamento  del 26,3%.
C’è un rischio idrogeologico (basato sui fenomeni franosi) dell’area di livello medio-alto (la media dell’area è data da una fascia di popolazione che va dai 76 ai 250 abitanti sottoposti a rischio idrogeologico).
La densità abitativa è di 52 abitanti per Kmq.

Macro area 3     Gran Sasso – Valle Subequana
L’area ha una popolazione pari a 9.358 abitanti e comprende 24 comuni.







 Strategia Nazionale per le Aree Interne


Il rilancio delle aree interne viene visto dal Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica (DPS) come fondamentale e strategico per il rilancio dell'intera Italia.
Una parte rilevante dei piccoli comuni che compongono le aree interne ha subito gradualmente, dal secondo dopoguerra, un processo di marginalizzazione segnato da:
⦁    calo della popolazione, talora sotto la soglia critica;
⦁    riduzione dell’occupazione e dell’utilizzo del territorio;
⦁    offerta locale calante di servizi pubblici e privati;
⦁    costi sociali, quali il dissesto idro-geologico e il degrado del patrimonio culturale e paesaggistico.
Il progetto per le aree interne del Paese si prefigge di raggiungere assieme tre distinti ma interconnessi obiettivi generali:
•    tutelare il territorio e la sicurezza degli abitanti;
•    promuovere la diversità culturale e il policentrismo;
•    concorrere al rilancio dello sviluppo.
--------------
il DPS, come prima operazione, ha individuato, sul territorio italiano, i Poli d’Attrazione (Centri di servizi) e le Aree interne, quest’ultime suddivise in:
⦁    aree interne di cintura se il tempo per raggiungere il polo di attrazione non supera 20 minuti;
⦁    aree interne intermedie se il tempo è compreso tra 20 e 40 minuti;
⦁    aree interne periferiche se il tempo è compreso tra 40 e 75 minuti;
⦁    aree interne ultra-periferiche se il tempo supera i 75 minuti.



-------------
La strategia per le aree interne prevede due tipi di intervento:
⦁    uno per i poli di attrazione (centri di servizi);
⦁    e l’altro per le aree interne.
--------------
La strategia per i poli di attrazione prevede di adottare politiche di adeguamento della disponibilità di servizi nell’istruzione, nella sanità,nella mobilità e nella connettività virtuale (accesso ad internet) in quanto contribuiscono direttamente ad aumentare il benessere della popolazione residente – e anche ad aumentare l’attrattività dei luoghi nei confronti dei potenziali nuovi residenti – oltre ad essere le pre-condizioni per l’efficacia dei progetti di sviluppo locale
A livello nazionale sono stati individuati i Poli di attrazione (Centri d’offerta di servizi)  che devono avere le seguenti caratteristiche:
⦁    presenza di scuole secondarie superiori (tutti i tipi);
⦁    presenza di almeno 1 ospedale sede di DEA  ;
⦁    presenza di una stazione ferroviaria di tipo almeno «Silver» .
--------------
La strategia per le Aree interne punta alla valorizzazione delle risorse esistenti nelle aree formate da piccoli comuni in un’ottica di sviluppo e allo stesso tempo concorre anche ad un obiettivo di sostenibilità e di tutela del territorio che ha come punti focali:
a)    Tutela del territorio e delle comunità locali;
b)    Valorizzazione delle risorse naturali, culturali e del turismo sostenibile;
c)    Sviluppo dei Sistemi agro-alimentari;
d)    Diffusione del Risparmio energetico e delle filiere locali di energia rinnovabile;
e)    Incentivazione del saper fare e dell’artigianato.



L’azione a sostegno delle aree interne si realizza individuando a livello regionale, di concerto con il DPS, delle aree intercomunali particolarmente svantaggiate per le quali si predispongono progetti di sviluppo locale.
Il DPEFR 2015- 2017 predisposto dalla Regione Abruzzo prevede di finanziare la strategia regionale delle aree interne con i fondi europei.
Per poter accedere ai finanziamenti per gli interventi sui progetti di sviluppo intercomunali è previsto che tra i comuni interessati esista coesione territoriale e in particolare che l’intercomunalità sia obbligatoriamente definita attraverso uno strumento giuridico (associazioni, unioni, fusioni, ecc...).
Per il 2014 la Legge di Stabilità prevede di finanziare un progetto pilota per ogni Regione.

Aldo Ronci