SULMONA - "Il problema del Centro Abruzzo è la “lentezza” generale del sistema politico-istituzionale. Questo quanto condividemmo a inizio Luglio nell’incontro tra il Gruppo di Lavoro (Movimento Ripensiamo il Territorio e Pres.del Consiglio Comunale di Sulmona) e i Capigruppo del Consiglio Comunale di Sulmona, riaffermando l’esigenza di acquisire una “velocità adeguata” ai tempi. Su tale lentezza - decisionale, programmatoria ed operativa - del Centro Abruzzo, convennero TUTTI.
Pertanto si decise di deliberare con urgenza un atto che desse il via alla discussione sulla Coesione Strategica Territoriale"si legge in una nota giunta in redazione del movimento Ripensiamo il Territroio."La misura della lentezza del Sistema Centro Abruzzo, scaturiva dall’analisi di un dato che ora sottoponiamo alla pubblica opinione. Se per definire un progetto unitario per i Fondi Aree Sottosviluppate (F.A.S.), dell’importo di 4,5 milioni sono occorsi 3 anni, per definire un progetto di vasta area per il Bilancio Europeo 2014-2020 di auspicabili 150 Milioni euro, quanto ci metteremmo? La risposta è matematica: 100 anni. Questo esempio esprime la drammatica inadeguatezza di cui siamo detentori. Basti pensare che il 2014 è iniziato da 8 mesi e non si vede alcun mutamento di atteggiamento, basti pensare che la “deliberazione consiliare ad indirizzo programmatico” di cui sopra, il Comune di Sulmona non è riuscito ancora a formalizzarla nonostante 2 Consigli Comunali in Luglio, perdendo l’appuntamento traguardato a metà dello stesso mese in Regione per il Progetto Pilota, ecco che ne discende un inevitabile Allarme. Per noi diventa quindi doveroso, per rispetto dei cittadini, continuare nella nostra pratica di coinvolgimento e incontro dei Comuni del territorio per spiegare le ragioni del necessario cambio di passo, visto che localmente si stenta ad acquisire la velocità richiesta e richiamata continuamente dallo stesso Capo del Governo, Matteo Renzi e dal Presidente della Giunta Regionale, Luciano D’Alfonso.
Non possiamo che chiedere a tutti di attivarsi e recuperare i ritardi accumulati, visto che non abbiamo ancora visto decollare un solo progetto, anzi si parla anche della esclusione di una parte della Valle Peligna e della Marsica dal TFUE (misure integrative di sostegno finanziario dell’Unione Europea). Ovviamente, se a qualcuno risulti il contrario, saremo pronti a prenderne atto con gioia. Dal canto nostro, e per finalità associative, ci sentiamo di lanciare almeno una proposta, ovvero Costituire un OSSERVATORIO Fondi Europei che risolva i tempi ed i ritardi che abbiamo sino ad ora accumulato. L’autunno non tarderà ad arrivare e, dopo aver festeggiato l’estate, già all'inizio di settembre torneremo a fare i conti con un ulteriore contrazione dell'economia del nostro territorio e una maggiore sofferenza per la disoccupazione, verificando - dati alla mano - le responsabilità locali e le drammatiche e colpevoli conseguenze delle mancate azioni".
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