Vogliamo ricordare che le emissioni della Centrale, Monossido di Carbonio, velenoso, e Ossidi di Azoto, causa di piogge acide dannose per l’agricoltura e l’integrità dei Monumenti, difficilmente verrebbero smaltite nell’atmosfera a causa della posizione orografica della Valle Peligna, circondata da montagne, e del fenomeno della inversione termica rilevata nella Conca"si legge in una nota giunta in redazione a firma di Maria Clotilde Iavarone(presidente di “Orsa Pro Natura Peligna”)
Solo i Comitati per l’Ambiente, vigili da quasi 7 anni sul tema della Centrale e Metanodotto, si sono attivati e hanno ottenuto, dal Consiglio Regionale, sostenuti dal Sindaco Ranalli, la terza Risoluzione di contrarietà al progetto, l’impegno del Presidente D’Alfonso a richiedere al Ministero dello Sviluppo la sconvocazione della Conferenza dei Servizi , a negare l’Intesa con lo Stato sull’opera per come attualmente progettata nonché il rispetto della Risoluzione della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati che prevede, a causa del rischio sismico e la valenza ambientale, la istituzione di un tavolo tra tutti i soggetti interessati al fine di individuare una soluzione alternativa alla Dorsale Appenninica sia per il Metanodotto che per la Centrale di spinta.
Ricordiamo ancora che il Consiglio di Stato il 29 aprile 2014 (Sez. IV n. 2222) ha ribadito che il <Paesaggio-nel nostro Ordinamento- è bene primario e assoluto. La sua tutela è quindi prevalente su qualsiasi altro interesse giuridicamente rilevante, sia di carattere pubblico che privato>".
SULMONA, SVEGLIATI!
Maria Clotilde Iavarone(presidente di “Orsa Pro Natura Peligna”)