SULMONA - Il Teatro Stabile d'Abruzzo partecipa al progetto di mediazione culturale svolto all'interno della Casa di Reclusione di Sulmona finalizzato, attraverso un percorso di laboratorio teatrale, alla formazione e rieducazione dei detenuti, in collaborazione con l'Amministrazione Penitenziaria della Casa di Reclusione stessa, diretta dalla dottoressa Luisa Pesante, e con la ASL n.1 Avezzano, Sulmona, L'Aquila. Il lavoro si e' svolto su un tema di drammatica attualita'. "La violenza domestica sulla donna",
esplorato utilizzando una lettura multiculturale del problema, il gruppo di lavoro e' formato da dieci detenuti del reparto alta sicurezza guidati, per l'impianto scenico, dalla regia di Vilma De Santis Coppola. Il laboratorio e' inserito all'interno di un ampio progetto di rieducazione sotto la responsabilita' di Fiorella Ranalli. L'evento finale del laboratorio e' un allestimento teatrale che sara' rappresentato giovedi' 10 luglio alle ore 18,00 nella Sala polivalente del Carcere di Sulmona, aperto anche a pubblico esterno costituito da rappresentanti di Istituzioni, Organizzazioni culturali, Associazioni ed Enti Locali. Lo spettacolo dal titolo "Storie di donne, voci di uomini, tra gli echi del tempo" - si legge inuna nota del Tsa - sapra' emozionare e far riflettere, sara' accompagnato da musica dal vivo grazie a musicisti provenienti da diverse tradizioni e si avvarra' anche dell'interpretazione dell'attrice Lea Di Carlo e della speciale partecipazione del maestro Piero Mazzocchetti. La sequenza scenografica per immagini e' stata realizzata da Mariangela Colasante.
Casa di reclusione di Sulmona ASL L’Aquila-Avezzano-Sulmona
Gruppo Teatrale: allievi del laboratorio, la violenza sulla donna- spettacolo teatrale
Titolazione “ Storie di donne, voci di uomini, tra gli echi del tempo”
Sviluppo tematico: la violenza sulla donna in un’ ottica di mediazione culturale che attraversa diverse aree geografiche, nel secolare scorrere del tempo.Motivazioni formative: recupero della educazione sentimentale, come dell’etica compartamentale, al fine di creare altre opportunità di riconoscere, nella relazione umana, la sacralità della vita.Il possibile recupero del detenuto non può che passare attraverso la conoscenza e il ripensamento, anche in riferimento alla letteratura, alla pittura, alla poesia, come stimoli di apprendimento verso la scoperta della bellezza. A tal punto, gli allievi detenuti assumono il ruolo di comunicatori di conoscenza che nobilita, in ciascuno, la dimensione dell’essere, verso il possibile cambiamento.Il concetto, da sempre acclarato, spiega come il processo educativo è un processo permanente; quest’ultimo se sostenuto con forza può generare la svolta nel bene.Esemplari il comportamento, l’impegno, l’attenzione, l’interesse e la presenza assidua degli allievi detenuti, durante lo svolgimento di preparazione.La parola veicolante del progetto educativo è la pietas, come valore da inseguire e applicare nel contesto relazionale e affettivo.
Interpreti: gli allievi detenuti
Interprete femminile: Lea Del Greco – attrice
Musicisti di cultura musicale araba
Partecipazione speciale del maestro Piero Mazzocchetti in “La donna nel melodramma”
Al pianoforte il maestro Giulio Gianfelice
Al flauto la maestra Monia Paolilli
Patrocinio e collaborazione del Teatro Stabile d’Abruzzo
Laboratorio teatrale – impianto tematico – regia: Vilma De Sanctis Coppola
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