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lunedì 3 febbraio 2014

CRISI COMUNE DI SULMONA, SPUNTA IPOTESI LARGHE INTESE

(video)
SULMONA - La minoranza nel corso di una conferenza stampa che si è svolta questa mattina a Palazzo San Francesco, ribadisce compatta la volontà di un consiglio comunale straordinario sulla crisi e nel frattempo si aspettano risposte dal sindaco Peppino Ranalli. Tra le varie ipotesi anche quella di larghe intese a tempo e su problemi specifici. A prospettarla sono le liste di maggioranza Certo che Partecipo, Noi Sulmona e Pronti per Cambiare, che riunitesi nella serata di sabato, hanno proposto un allargamento alla coalizione di Sulmona Unita
che dal canto suo non esclude la possibilità ma precisa: "Non vogliamo fare la stampella di nessuno perché siamo contrari ad ogni ribaltone ma questa situazione di immobilismo, per volere di qualcuno, deve finire. Hanno detto in
una conferenza stampa Gianfranco Di Piero, Mimmo Di Benedetto e Mario Sinibaldi, insieme a Enea Di Ianni, Luigi La Civita e Alessandro Lucci.Per Di Piero la situazione attuale con la paralisi amministrativa è gravissima."E' in atto una guerra per l'accaparramento delle poltrone e la città, che ha tantissimi problemi, è costretta ad assistere impassibile.Siamo al disarmo piu' totale, una crisi  come mai era accaduta nella storia di Sulmona"ha ribadito Di Piero."Occorre una ricostruzione morale del dibattito amministrativo e la sede è quella del consiglio comunale".Per Di Ianni Sulmona non ha bisogno di un tavolo elettorale."Non ci auspichiamo la caduta dell'amministrazione comunale, ma la maggioranza deve uscire da questi giochi e discuterne in consiglio comunale per una determinazione"ha detto Di Ianni.Per Mario Sinibaldi la minoranza in passato ha sempre dato massima disponibilità ad una collaborazione."L'amministrazione è ferma su tutto anche sull'ordinario, il sindaco deve trovare una soluzione"ha detto Sinibaldi."Non vogliamo le elezioni immediate, non faremo del bene alla città"ha ribadito Sinibaldi.La convinzione che tornare alle urne rappresenterebbe un danno potrebbe indurre Sulmona Unita a non presentare più ricorso al Consiglio di Stato per chiedere di invalidare le elezioni .Ipotesi che accetterebbe anche Enea Di Ianni de Il Popolo di Sulmona ma "dovranno esserci alla base progettualità da definire per dare risultati alla città"ha spiegato Di Ianni.Per Di Benedetto questa macchina amministrativa non puo' andare avanti con gli stessi attori."Il comune non è un'arena, i duelli li andassero a fare altrove.I problemi del PD non li
 riversino alla città"ha detto Di Benedetto."Bisogna prendere atto di questo fallimento, il sindaco ci dica cosa vuol fare e se non è in grado di andare avanti, vada a casa.Non puo' proseguire questo stato indecoroso per la città".ha sottolineato Di Benedetto che ora aspetta le determinazioni del sindaco."Non vogliamo essere la stampella, ma siamo responsabili, vedremo"ha aggiunto.Alessandro Lucci ha messo in evidenza il silenzio assordante della maggioranza."Questo immobilismo è un danno per la comunità sulmonese.Qualunque sia la decisione del sindaco noi ci apriremo alla città con un’assemblea da indire nei prossimi giorni". Ha spiegato Lucci."Stiamo evitando che a farne le spese sia la città perchè le elezioni si pagano"ha sottolineato Lucci.Per Luigi La Civita il sindaco Ranalli non è stato un buon conducente per la sua marcata presunzione e il "no" al dialogo."Noi siamo stati in questi mesi troppo delicati, dovevamo avere una posizione piu' rigida"ha detto La Civita."I margini di recupero di questa maggioranza non ci sono"ha aggiunto.La situazione è delicata perché nel frattempo si starebbero raccogliendo le firme per la mozione di sfiducia al sindaco.Luigi La Civita ha detto. "Sabato sera ho ricevuto la telefonata da Alessio Di Masci il quale ha chiesto la mia disponibilità". A differenza dei suoi colleghi della minoranza, La Civita è contrario alla giunta di larghe intese ed auspica invece le dimissioni del sindaco per tornare subito al voto.





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