Non solo: parallelamente alla ricerca, i cui dati sono stati resi noti stamattina nel corso di un confronto con le scuole e le autorità della Polizia postale e della Direzione scolastica regionale
presso la scuola media Dante Alighieri dell’Aquila, il progetto ha voluto avviare una formazione specifica rivolta ai ragazzi per sensibilizzarli rispetto alle insidie e alle utilità di internet.
La
ricerca è stata condotta su 200 studenti di età compresa
tra gli 11 e 13 anni. Duecento sono state anche le
famiglie interpellate rispetto al loro rapporto con la
tecnologia.
“La
direzione del nostro intervento – ha spiegato Lucci – è
stata quella non solo di capire gli usi dei giovanissimi
abruzzesi rispetto a Internet, ma anche di sensibilizzarli
per promuovere un utilizzo delle nuove tecnologie adatto
ai loro bisogni e desideri e, al tempo stesso, consapevole
e responsabile”.E infatti, nelle 9 scuole medie
aderenti al progetto - all’Aquila, Sulmona (Aq), Lama dei
Peligni e e Tollo (in provincia di Chieti), Martinsicuro e Campli in provincia
di Teramo, Penne, Torre de’ Passeri e Scafa in provincia
di Pescara – è stata condotta una profonda
sensibilizzazione che ha condotto i ragazzi
all’elaborazione di lavori finali, veri e propri vademecum,
su come approcciare a internet e con quali regole. I temi affrontati
hanno riguardato il sexting, il cyber-bullismo, la
pedopornografia, i social e le chat. Ciascuna classe
ha prodotto un resoconto finale concretizzato in racconti,
disegni e filmati. I
docenti esterni che li hanno seguiti sono stati: la
psicologa Giorgia Manilla, il docente esperto in
tecnologie Paolo D’Amato e il giornalista e
scrittore Angelo De Nicola.
“I ragazzi hanno imparato che
internet è rischio, ma anche opportunità e hanno
metabolizzato regole fondamentali: chiedere il consenso
dei genitori, non divulgare i propri dati sensibili,
ascoltare e trattare con rispetto” ha sottolineato Lucci.
Regole
fondamentali se solo si pensa che quasi i due terzi dei
minori intervistati ha dichiarato di aver già utilizzato
chat. Addirittura il 70% possiede una webcam e ben l’88%
scarica abitualmente materiali dalla rete. Il 73%,
peraltro, ha una scarsa percezione di controllo da parte
dei genitori. La radio resta un
mezzo attuale di svago e informazione: l’85% la ascolta
abitualmente. La
dimestichezza con il mezzo web è testimoniata anche dalla
propensione al
possesso di beni tecnologici delle famiglie abruzzesi
principalmente nelle aree di Teramo e Pescara, superiore
al dato medio nazionale. Il videoregistratore
trova maggiore diffusione tra le famiglie della provincia
dell’Aquila.
Tra
le apparecchiature informatiche c’è una buona diffusione del
pc e del modem (62.5% e 54.5% delle famiglie campione). I risultati
dell’elaborazione, inoltre, evidenziano un ritardo della
nostra regione nel possesso di i-Phone (14.5%), Tablet
(6%) e i-Pad (4%) da parte delle famiglie. Ha un
certo rilievo la presenza di cellulare: l’83% del campione
in esame ha dichiarato di possederne almeno uno. Il possesso
di telefono cellulare è, comunque, inferiore alla media
nazionale (92.4%). Le quote più alte di famiglie che dispongono
dell’accesso a Internet sono residenti nelle province di
Teramo e Pescara; si attesta, invece, al 45.8%
la percentuale di coloro che possono accedere ad Internet e
che sono residenti nell’Aquilano. Poco
più della metà delle persone intervistate (51.5%) ha
dichiarato di non aver mai utilizzato Internet.
In
assoluta coerenza rispetto al dato nazionale, anche gli
abruzzesi prediligono la loro abitazione come luogo per
connettersi alla Rete. Le attività di socializzazione
hanno un ruolo importante nell’utilizzo di Internet: circa
il 60% degli utenti di Internet utilizza siti di social
networking (Facebook, Twitter, ecc.) mentre poco più della
metà (50.5%) inserisce messaggi in chat, blog, newsgroup o
forum di discussione online.
“Abbiamo voluto
incidere – ha concluso Lucci - sui principali attori
coinvolti nel processo educativo dei minori, le
famiglie e gli insegnanti. Le istituzioni, come
il Corecom, hanno il dovere non solo di vigilare, ma anche
di sostenere sull’utilizzo dei nuovi media. Ci
auguriamo che il lavoro svolto possa rappresentare un
ulteriore strumento per tutte le scuole abruzzesi e per le
famiglie così da crescere le nuove generazioni con rinnovati
slancio e coscienza dei cambiamenti in atto”.