A rischio la sopravvivenza delle aziende e dei pastori locali. Contro il fenomeno in crescita di grandi aziende agricole del nord che puntano ad accaparrarsi i pascoli del centro-sud Italia, la Lega Popolare avanza la richiesta di intervento al governatore regionale Chiodi, all'assessore Febbo Regione e ai presidenti delle province abruzzesi. “Dalle denunce di alcuni allevatori" dichiara Francesco Di Nisio, Segretario LP "è emersa la presenza di una sorta di ‘traffico’ dei pascoli che, poi, si traduce in forme di subaffitto (vietate dalla legge) o di strani accordi. Gli speculatori sono interessati ai premi Pac e a non perdere i premi unici. L'alpeggio serve loro come ettaraggio sulla
carta per riscuotere, a volte, centinaia di migliaia di euro che senza tale ‘furbata’ degli ettari d'alpeggio non potrebbero incassare. Per questo motivo" continua Di Nisio "abbiamo chiesto alle istituzioni preposte di intervenire al più presto allo scopo di riservare gli alpeggi del territorio abruzzese a quelle aziende agricole che traggono beneficio dal pascolo per il bestiame, effettivamente presente nelle stalle nell’anno di riferimento, evitando intenti speculativi volti alla mera riscossione di premi comunitari. La prima azione che auspichiamo" conclude "è quella di sollecitare, da parte della Regione Abruzzo, le autorità demaniali (Comuni e Azienda delle Foreste Demaniali Regionale) ad avvalersi delle procedure che consentono l'affidamento in trattativa diretta per contratti ‘sotto soglia’ e per i contratti ‘sopra soglia’ a definire procedure di affidamento non basate esclusivamente sull'importo del canone ma su criteri di offerta economicamente più vantaggiosa, a tutela degli aspetti ambientali e socio-economici del territorio”.
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