SULMONA - I consiglieri comunali Filadelfio Manasseri e Luigi Rapone sono già proiettati al dopo Federico con quello che chiamano il tentativo di cambiare le carte in gioco, prendendo le distanze da maggioranza e opposizione. La città è in attesa di sapere se la seduta del Consiglio comunale di domani darà il benservito definitivo all'amministrazione comunale o meno, ma Manasseri e Rapone, dribblando domande puntuali, preferiscono
parlare del loro progetto, un "patto di lealtà verso la città" guardando già nell'era post Federico, dicendosi preoccupati, scavalcando riequilibri di bilancio e mozioni di sfiducia, perchè secondo loro "l'esperienza Federico è già finita". "Non lo so se andranno a casa" dice Manasseri "ma per me sono già andati a casa. Io li avrei mandati a casa già in tempi non sospetti, ad oggi la mozione è scontata". Nessuna anticipazione esplicita sulla loro posizione di domani, quando saranno chiamati a rivotare la variazione di bilancio, bocciata nella scorsa seduta e ritoccata per apportare qualche modifica. Facile, però, intuire la loro intenzione tesa a non approvare, tanto che Manasseri afferma: "Il nostro giudizio è stato e sarà severissimo e non ci saranno sconti di sorta" E con con esasperato sarcasmo dice " vedremo domani quale grande fantastica soluzione avranno trovato". Rapone non esita a rimarcare il suo no in Commissione. Annunciano che nonostante sia una decisione di soggetti individuali, non usciranno dai loro partiti, Api e Udc, ma da quella logica di segreterie politiche che decidono e da questa politica di oggi che ormai è lontana dalla gente. "E' un progetto aperto , fuori dagli schematismi, saranno proposti nuovi metodi della poltica sottraendoci a interessi di bottega e personalistici. Bisogna cambiare per restituire dignità alla città. Cerchiamo il contributo di tutti" spiegano Manasseri e Rapone, annunciando di avere già consensi di giovani e meno giovani. "perchè c'è molta gente che la pensa come noi". Spunta il nome di Palmiero Susi, ex vicesindaco della Giunta Federico. "Se Susi vorrà partecipare perchè no?" Precisa Manasseri di non essere mai stato un uomo di centrodestra "mai lo sarò" tuona, disposto ad essere di supporto, solo se non ci saranno vecchi modelli. "Finita questa esperienza non volevo più fare nulla" ammette "Sono arrivato a 60 anni e ho fatto molte esperienze in politica. Ho registrato, però, una situazione preoccupante, in cui la politica è ripiegata su sè stessa e pensa solo alle primarie ridotte alla conquista di spazi interni ai partiti. Il quadro è desolante. Bisogna uscirne ed è necessario che ognuno si mobiliti per aiutare la città a risollevarsi". Rapone, che si è dato da fare in questi anni per scrollarsi di dosso il marchio dell'autore della disfatta della precedente Giunta, traccia un'amara analisi di questi cinque anni, marcando il ruolo del suo assessore Schiavo, epurato dalla politica, a detta sua e di Manasseri, "ma si è rivalutato da solo", e preme su quanto di buono possa aver fatto. Nonostante il famoso copia e incolla. g.s.
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