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venerdì 14 settembre 2012

SIT-IN DEI LICEALI DEL CLASSICO. "E' SOLO L'INIZIO"

SULMONA - Sit-in con pioggia, ma animato dalla determinazione. E' solo l'inizio. Una moltitudine di "Grazie" ironici campeggiano sui numerosi cartelloni affissi su porte e mura del Liceo Classico, vuoto e chiuso, mentre protesta un gruppo di studenti nel tardo pomeriggio fino a sera inoltrata, pochi a dire la verità, ma rappresentativi di una voglia di gridare la propria esasperazione di fronte a una situazione che sembra non trovare subito la via di uscita. Protestano puntando il dito contro i politici locali, perchè desiderosi di avere una sede dignitosa, un
edificio tutto per loro, con la loro biblioteca, i loro spazi senza dover elemosinare alloggi e vagabondare da un posto all'altro dividendo aule e corridoi.
Non protestano, quindi, perchè vogliono tornare a tutti i costi nel prestigioso palazzo di piazza XX Settembre, quello considerato dalla città, da sempre, un'istituzione culturale: il Liceo Ginnasio "Ovidio", istituito ufficialmente nell’anno scolastico 1935/36, intriso di storia,  tradizione e vita di molte generazioni che si sono susseguite su quei banchi, in quel cortile, in quelle aule da dove si vede la statua al centro della piazza, quella del Gran Caffè dall'aria, un tempo, signorile. L'esigenza, però, costringe a scardinare le aspirazioni anche dei più nostalgici  ostinatamente  abbarbicati alla storia della propria città con i suoi secolari fiori all’occhiello. Gli studenti oggi sono scesi in piazza. Sanno dell'intervento della loro preside questa mattina, che in questa vicenda non li ha mai appoggiati, quando ha chiesto lumi sulle sorti della scuola che dirige, ribadendo anch'ella che l'importante sarebbe avere una sede stabile e sicura peri suoi ragazzi e per il Liceo Classico. Non hanno intenzione di fermarsi gli studenti, annunciando di andare avanti nei prossimi giorni con le manifstazioni. Non sono bastate neanche le spiegazioni fornite dal presidente della Provincia Del Corvo oggi (clicca qui). Loro vogliono continuare e gridare il loro disagio, finchè qualcosa cambierà. Forse proprio il fatto che altre scuole siano più fortunate della loro. "Vogliamo una sede che porti il nome del liceo Classico che ci appartiene e che mantenga la nostra identità come scuola, perchè in questi ultimi tre anni ci hanno cancellato, mentre questa estate sono state ristrutturate le sedi delle altre scuole" hanno affermato.  "Grazie per aver mantenuto la parola data" hanno scritto sui cartelli, riferendosi all'ultima riunione in cui amministratori e politici avevano assicurato una riapertura entro l'autunno. "Grazie perchè vi siete preoccupati dei libri della biblioteca" e ancora "Grazie perchè ci avete tolto il certamen", "Grazie perchè ci avete dato una scuola". E con quella voglia di cambiare il mondo, tipica di quella età, continuano aggiungendo frasi, elencando i numerosi luoghi di cultura chiusi in città: dall'eremo celestiniano al cinema Pacifico, dal teatro Caniglia a quello Piccolo di Via Quatrario.  "Ma che ce l'hanno con la cultura?". g.s.