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lunedì 6 agosto 2012

COMITATI "LA REGIONE DIFENDA LA LEGGE ANTIGASDOTTO IMPUGNATA DAL GOVERNO"


SULMONA - "La Regione Abruzzo difenda la legge antigasdotto impugnata dal Governo davanti alla Corte Costituzionale". Lo chiedono con forza i comitati sulmonesi che affermano in una nota di non essere stati colti di sorpresa in quanto "già in passato la disciplina regionale in materia di idrocarburi è stata impugnata più volte davanti alla Corte Costituzionale. A ciò si
aggiunge, in questo caso" precisano gli ambientalisti "la forte determinazione del Governo nazionale di dare il via libera al devastante progetto della Snam, nonostante che tutte le istituzioni democratiche, dal Comune fino alla Camera dei Deputati, si siano pronunciate contro. La Regione è
pienamente legittimata a legiferare in questo campo in quanto l'energia e il governo del territorio non sono di competenza esclusiva dello Stato ma, al contrario -  come stabilisce l'art. 117 della Costituzione italiana - sono materie per le quali è prevista la competenza legislativa concorrente delle Regioni e dello Stato.
Nel caso specifico la Regione Abruzzo non ha fissato un divieto assoluto, ma si è limitata a stabilire l'incompatibilità tra grandi oleodotti e gasdotti, con annesse centrali di compressione, ed aree altamente sismiche.
La possibilità, per la Regione, di negare l'intesa con lo Stato è del resto chiaramente contemplata  dalla normativa statale di riferimento, ovvero la Legge n. 327 del 2001 il cui art. 52 quinquies, comma 6, sancisce che, in casa di mancata definizione dell'intesa Stato-Regione si provvede, entro i successivi 6 mesi, attraverso un apposito tavolo tecnico "ad una nuova valutazione dell'opera e dell'eventuale alternativa formulata dalla Regione dissenziente".
L'opposizione della Regione, quindi, non solo è prevista dalla legislazione nazionale, ma ha un peso molto importante, come dimostra la vicenda del deposito di gas sotterraneo di Rivara, in Emilia-Romagna. In aprile (cioè prima che si verificasse il terremoto) il Governo regionale aveva negato ufficialmente l'intesa con lo Stato proprio in ragione del rischio sismico e richiamandosi al principio di precauzione, per la tutela della pubblica incolumità. Dopo il sisma il Ministero dello Sviluppo Economico ha bocciato il progetto della ERG con la seguente motivazione : " L'intesa negativa della Regione Emilia-Romagna costituisce motivo ostativo all'accoglimento dell'istanza". Ci domandiamo, a questo punto, perché i diritti delle popolazioni abruzzesi e dell'intero Appennino - peraltro già tragicamente colpite dai terremoti del 2009 e del 1997 - non debbano avere la stessa considerazione e il perché di tanto accanimento da parte del Governo nazionale nel sostenere a tutti i costi, anche con procedure illegittime, l'eco-mostro della Snam. Tanto più che esiste una ragionevole e fattibile alternativa : quella del passaggio in mare. Riteniamo che il primo e doveroso passo da compiere, da parte della Regione Abruzzo, sia quello di adottare gli atti di competenza per la costituzione e la difesa della Regione nel giudizio instaurato dal Governo nazionale davanti alla Corte Costituzionale.
In ogni caso, fino al pronunciamento della Corte, che ci auguriamo confermi la legge, la normativa regionale è pienamente in vigore; per cui il Governo della Regione Abruzzo è tenuto ad applicarla. Il Governatore Chiodi dimostri serietà e coerenza con le decisioni assunte dal Consiglio Regionale" concludono i comitati "Senza perdere ulteriore tempo, egli ha un preciso dovere da compiere : quello di negare l'intesa della Regione, così come stabilito non solo dalla legge n. 28 del 19/06/2012, ma anche da  ben due risoluzioni consiliari approvate alla unanimità".