SULMONA - I comitati sulmonesi scoprono le carte e verbale alla mano, redatto dal Ministero, svelano il comportamento dei "nostri" all'incontro del 10 maggio scorso nella capitale, sostenendo che avrebbero remato contro. "Non sono andati per dire no, ma per dare via libera alla centrale e metanodotto" tuonano indignati, in una nota, gli ambientalisti "Avrebbero potuto chiudere la partita il 10 maggio" dicono e riportano in una nota quanto affermato nella sede romana dal Presidente della Regione, Gianni Chiodi, dall'assessore regionale, Mauro Di Dalmazio, dal Dirigente regionale, Antonio Sorgi, dalla vicepresidente della Provincia dell'Aquila, Antonella Di Nino e dall'assessore comunale Gianni Cirillo.
"Se si fossero battuti, con fermezza, contro il devastante progetto della
Snam, il Ministero ben difficilmente si sarebbe mosso, subito dopo" precisano i comitati. "Di argomentazioni molto forti i nostri rappresentanti istituzionali ne avevano in abbondanza: la risoluzione della Camera dei Deputati che, a causa della elevata sismicità del territorio, impegna il Governo nazionale a "disporre la modifica del tracciato"; le due risoluzioni del Consiglio Regionale dell'Abruzzo, con le quali si impegna il Governatore Chiodi a negare l'intesa con lo Stato; le due delibere di contrarietà della Provincia; le sei delibere di contrarietà del Comune di Sulmona; il totale contrasto della centrale con il Piano Regolatore del Comune di Sulmona e con il Piano Regionale per la Tutela della Qualità dell'Aria; l'illegittima suddivisione della procedura in due parti, una per la centrale e l'altra per il metanodotto; l'incredibile modifica della finalità della centrale, non più a supporto del metanodotto ma per i campi di stoccaggio del gas di San Salvo" spiegano i comitati che, carte alla mano, riportando le parole dei rappresentanti delle istituzioni.
"Il Presidente Chiodi, si legge nel verbale, " illustra" la risoluzione del Consiglio Regionale del 14 febbraio scorso, e "lascia la parola" ad Antonio Sorgi. Cosa fa Sorgi? Tira in ballo la legge regionale sulle <opere di urbanizzazione ed assimilate> per le quali non occorre la conformità urbanistica. Il mega gasdotto, di 687 km, con un tubo di un metro e 20 cm, a cinque metri di profondità, è equiparato al tubo che porta il gas nelle nostre case! Ma non basta, siccome la legge regionale dice che opere "assimilate" sono sottostazioni e centraline, Sorgi aggiunge : <L'impianto di compressione, ancorché di dimensioni importanti, potrebbe rientrare nella dizione di opere assimilate>. "Traduzione : per la Regione non c'è alcun problema. E la Di Nino? Sempre dal verbale del "tavolo" : <La Provincia non ha competenza sull'impianto di compressione>(!), "Sul metanodotto il Consiglio provinciale ha emesso una delibera che ricalca quella del Comune di Sulmona". I comitati smentiscono e spiegano che "nell' ultima delibera del Comune di Sulmona si sposano in pieno le assurde tesi di Sorgi. Ma allora la Provincia è favorevole o contraria?
A sciogliere il mistero è sempre la Di Nino : <comunque gli uffici tecnici si sono espressi per la non contrarietà all'opera>. Ed ecco finalmente l'assessore Cirillo, testuale: <A nessuno piace avere sul proprio territorio una infrastruttura simile, ma essendo l'opera di importanza nazionale, così come affermato dal Ministero e considerato l'interesse nazionale ci si è espressi con diverse delibere che riflettono il dibattito locale>. "Le delibere sono state fatte solo per accontentare i cittadini e farli stare zitti?" chiedono gli ambientalisti nella nota " Per fugare i dubbi Cirillo chiarisce che la delibera <fondamentale è quella del 5/4/2012 in cui è stato espresso il parere sulla conformità urbanistica>. Infatti, in sintonia con Sorgi, in questa delibera - votata dalla sola maggioranza consiliare e fortemente voluta da Cirillo - si sostiene che il metanodotto non necessita di conformità urbanistica. E la centrale di compressione? Come si è visto, per questi signori, è semplicemente un'opera "assimilata", cioè una "centralina", un'appendice del metanodotto. Quindi non c'è problema".