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venerdì 15 giugno 2012
LA CIVITA E DE DEO CONTRARI AL RIALZO IMU. ECCO LA LORO RICETTA
SULMONA - "Riduzione della spesa pubblica, con conseguente ridimensionamento dell’apparato burocratico e dei centri di spesa del Comune". E' la ricetta dei consiglieri comunali di Rialzati Abruzzo, Cristian La Civita e Antonio De Deo, contrari all'aumento dell'Imu, e lanciano le loro solouzioni in una lettera aperta inviata al sindaco Federico. "Per quanto riguarda la nuova tassa sulla casa, imposta dal Governo Monti, siamo assolutamente convinti che le aliquote non debbano in nessun caso essere toccate al rialzo" dichiarano nella nota "anzi che si debba cercare il modo per alleggerire le fasce deboli della
popolazione e soprattutto porre particolare attenzione agli immobili destinati ad attività produttive. La nostra proposta è innanzitutto di intervenire solo dopo aver verificato il gettito della prima rata, in modo da ragionare su dati certi e non su ipotesi e proiezioni, secondo dare indirizzo immediato agli uffici di trovare il modo di ridurre la spesa in tutti i suoi aspetti coinvolgendo tutti i dipendenti e gli operatori comunali, dal primo all’ultimo. Siamo in un momento di contrazione dell’economia, come i singoli e le famiglie tagliano le spese, il Comune deve tagliare le proprie, abbandonando l’idea di poter continuare a spendere le stesse cifre degli anni passati. La crisi c’è per tutti e i primi chiamati a dare il buon esempio sono le istituzioni che rappresentiamo ed amministriamo, dunque la politica deve porsi come obiettivo prioritario se non esclusivo il taglio delle spese. Pensare di aumentare ulteriormente la pressione fiscale intervenendo sui tributi locali, dopo i massicci interventi del Governo centrale (si pensi all’aumento dell’aliquota IVA dal 20% al 21% ed il già previsto ulteriore aumento dal 1^ ottobre 2012 al 22%, nonché l’aumento esponenziale delle accise sui carburanti che ha comportato aumenti vertiginosi sui prezzi dei carburanti e di riflesso sulla bollettazione delle utenze domestiche ed industriali di gas ed energia elettrica, per citare solo i principali) non è plausibile ma neanche tollerabile. Così facendo probabilmente i nostri concittadini “moriranno di tasse” prima ancora che per gli effetti della crisi economica".
"Suggeriamo due strade parallele da seguire immediatamente:
Assegnare un plafond di riduzione di spesa per ogni settore e legare gli incentivi ai dirigenti a seconda del raggiungimento dell’obiettivo;
Incentivare il personale attraverso la concessione di una percentuale da corrispondere quale premio di fine anno a quei dipendenti che trovano soluzioni per ridurre la spesa andando a scovare ovviamente in quelle fasce di spesa improduttive ed inutili. Crediamo inoltre ai fini delle aliquote che sia opportuno equiparare ad abitazione principale gli immobili posseduti dai residenti all’estero; Non solo agevoliamo i contribuenti ma il Comune incassa di più considerato che il 4 per mille è tutto del comune mentre il 7,6 per mille è diviso tra Comune e Stato; equiparare ad abitazione principale gli immobili posseduti dagli anziani che hanno residenza in istituti di ricovero; ridurre al 2 per mille l’aliquota a chi ha un mutuo in corso sull’abitazione principale; ridurre al minimo l’aliquota sugli immobili destinati ad attività produttive. Stabilire già nella prima fase di istituzione delle aliquote la riduzione per i prossimi anni della quota destinata allo Stato non appena la stessa passerà al Comune;
predisporre gli uffici a studiare una strategia per incardinare un eventuale contenzioso con l’Erario qualora l’entità del taglio al fondo sperimentale di riequilibrio sia più che proporzionale rispetto alle maggiori entrate da IMU (condizione di invarianza stabilita nel decreto “salva-Italia”). Considerato che si tratta di una novità assoluta e che è in itinere lo sviluppo della problematica a livello nazionale ci riserviamo di intervenire nuovamente per apportare correttivi e modifiche a questa nostra prima proposta. Ovviamente restano fermi per noi i due cardini: Nessun aumento di aliquote; Tagli alla spesa anche e soprattutto attraverso il coinvolgimento della struttura comunale nella sua interezza".
