SULMONA - Si rispolvera dal cassetto un progetto datato 2005 che prevededeva la copertura in plexiglass della Rotonda di San Francesco a Sulmona, scatenando polemiche finite in Consiglio comunale. Dopo sette anni si torna a parlare di questo piano ambizioso e incompiuto che incassa ancora il no dell'Archeoclub d'Italia del capoluogo peligno, ricordando, in una nota, di esser riuscito all'epoca a sensibilizzare le istituzioni per evitarne la realizzazione. "Un ulteriore spazio coperto, di ridotte dimensioni e di difficile gestione, non comporta alcun vantaggio per una città che, allo stato attuale, soffre dell’inaccessibilità a numerose strutture al chiuso, come il Cinema Pacifico, il Teatro Comunale “Maria Caniglia” e quello di via Quatrario, la Biblioteca Comunale con la sua magnifica Sala Lignea e
perfino il Liceo Classico con la sua bella e attrezzata biblioteca/sala conferenze" scrive il presidente dell'associazione Alessandro Bencivenga "Risulta pertanto molto più urgente ripristinare la fruibilità di queste ed altre strutture (Eremo di S. Onofrio, Santuario di Ercole Curino, Sezione Medievale del Museo Civico, etc.), piuttosto che alterare completamente la fisionomia e la storia della Rotonda, compromettendone la tutela e la conservazione. Per questi motivi Archeoclub di Sulmona, rinnovando l’impegno già assunto nel 2005 supportato anche da docenti della facoltà di Architettura dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara, si rivolge alle istituzioni preposte affinché venga definitivamente abbandonato il progetto, ancora privo di alcune autorizzazioni, a favore di una seria politica culturale che restituisca alla città le strutture già esistenti e da troppo tempo ormai inaccessibili, unitamente a una sistematica azione di messa in sicurezza del ricco patrimonio culturale, particolarmente bisognoso di interventi (si veda da ultimo il crollo del tetto della chiesa di S. Maria di Roncisvalle a seguito della nevicata del febbraio scorso o la perenne inagibilità della chiesa di S. Caterina)"
Straordinario esempio di un’architettura lacerata dal terremoto del 1706, la Rotonda negli anni è divenuta uno spazio aperto, assumendo caratteristiche che ancora oggi la rendono unica nel panorama cittadino e regionale, a partire dal grandioso portale laterale della duecentesca chiesa francescana che dà accesso alla piazzetta, contornata da piccoli ambienti; nessun motivo – compresa la poco lungimirante volontà di impegnare a tutti i costi dei fondi e di creare moderne architetture – giustifica la realizzazione di una copertura di questo spazio, con il risultato di cancellare le tracce di una storia stratificata, testimone di uno degli eventi che maggiormente hanno segnato la vita di Sulmona.
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