SULMONA - L'Unione delle Camere Penali italiane ha visitato questa mattina il carcere di Sulmona e al termine ha tenuto una conferenza stampa presso il Tribunale."Siamo venuti a Sulmona seguendo un tour che ci ha sta portando a visitare tutti gli istituti penitenziari italiani", ha affermato Alessandro De Federicis responsabile dell'osservatorio carcere dell'unione camere penali."Abbiamo visitato la più importante e numerosa casa di lavoro d'Italia, la metà della popolazione reclusa è composta da internati
che di fatto sono ristretti come i detenuti, soggetti che non hanno una pena da espiare, non hanno commesso reati, ma sono internati per una presunta pericolosità sociale e si trovano a condividere le stesse misure dei detenuti"."Questa convivenza è ingiusta, ha ribadito De Federicis, è un vero e proprio scheletro nell'armadio dell'amministrazione della giustizia italiana"."Bisogna mettere in condizione gli internati di lavorare e dimostrare la fine della loro pericolosità sociale, questa è una sorte di ergastolo bianco", ha continuato De Federicis."Nel carcere di Sulmona ci sono dei laboratori chiusi per problematiche legate ai fondi disponibili".Queste tematiche saranno discusse oggi e domani in convegno a L'Aquila dal titolo "Misure di Sicurezza e Costituzione".In merito al problema del sovraffollamento della struttura peligna questi sono i dati ultimi. La capienza regolamentare prevede 250 detenuti, ma attalmente c'è ne sono 440 di cui 198 internati e 60 ergastolani.Per quanto riguarda gli agenti in servizio ne occorrerebbero 329 per 250 detenuti, ma attualmente ne sono in servizio 260, 60 in meno per quasi il doppio di detenuti.