SULMONA - Non si placano le polemiche tra Uilm e Api. A replicare a suon di comunicati stampa è il coordinamento di Alleanza per l'Italia che risponde al responsabile UIlm cittadino (clicca qui puntate precedenti) chidendo "sulla base di quale volontà concreta e documentata della FIAT doverebbe essere utile ed opportuno investire nell' “automotive” i fondi FAS destinati al nostro territorio? E come dovrebbe nascere l'indotto che ne potrebbe beneficiare dentro un'area industriale ormai desertificata? E, per caso, il sindacato parla ormai in nome e per conto dell'azienda?Che
fine ha fatto, secondo la UIL, l'accordo di programma promosso dalla Provincia dell'Aquila per volontà di Teresa Nannarone e che ebbe addirittura l'avallo del Consiglio Regionale? Se per voi è carta straccia vorremmo sapere perché e perché non sia possibile riattivarlo con i FAS". Aggiugne "In quel progetto c'erano investimenti di imprese, in gran parte locali, che avrebbero generato un tipo di economia con ricadute virtuose davvero sul territorio. E non soltanto la produzione di pezzi di ricambio per la Val di Sangro. Per quanto riguarda la posizione assunta in consiglio da Filadelfio Manasseri, ad onor del vero, era molto più ampia di quella ambiguamente insinuata da Di Pardo e, certamente, possibilista rispetto ad una ipotesi “automotive” qualora sostenuta da volontà concrete di cui però, ad oggi, non si hanno notizie. Volontà che invece esistevano, nero su bianco, riguardo l'accordo di programma". Lanciano la proposta Api "utilizzare i FAS per creare uno stabilimento d'imbottigliamento per acqua ad uso di enti, aziende e comunità (i boccioni per capirci), nella ex Vinicola Peligna, gestita dalla SACA SpA, avrebbe il triplice effetto di creare occupazione, riqualificare urbanisticamente un pezzo di territorio, contribuire a calmierare le tariffe idriche grazie ai proventi dell'attività, a garantire la permanenza di un gestore locale del servizio idrico. Auspichiamo fortemente che i FAS vengano in parte utilizzati per infrastrutturare, recuperare e valorizzare l'area celestiniana e l'Abbazia nell'ottica della creazione di un distretto culturale e turistico che possa far decollare un comparto economico per cui Sulmona ed il suo territorio sono fortemente vocati. Come crediamo che i FAS debbano essere in buona parte indirizzati anche a creare un fondo per le piccole imprese in difficoltà nel nostro territorio e per agevolare l'accesso al credito, per rianimare il tessuto economico locale. Su queste ipotesi chiediamo riscontri, nell'interesse generale della città e del comprensorio, senza retorica e senza darla a bere ai tartassati “lavoratori della Magneti Marelli e all'intero popolo peligno” come invece a qualcuno ama fare". Gli esponenti Api tornano a riesumare,m di nuovo, il caso politico "Lombardo" replicando che "non di attacco personale trattasi, ma di fatti relativi alle elezioni amministrative del 2008" precisando "fummo tra coloro che sostennero Lombardo candidato sindaco. La scelta da lui effettuata fu e resta fonte di grande delusione e di risentimento, esclusivamente politico, per gli impegni non mantenuti. Del resto, a Sulmona" concludono "se non vengono adottati toni forti non si ottengono risposte e tutti i problemi vengono di fatto abbandonati a loro stessi, nell'immobilismo irresponsabile della politica cittadina che, esattamente come sta accadendo coi FAS, crede di risolvere altrove e su altri tavoli. O addirittura di soprassedere a seconda dell'aria che tira al momento. Questa forse è l'occasione per riattivare un dibattito serio sulla questione"
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