CORFINIO- Scriveranno una lettera e formeranno un
comitato a difesa delle spoglie di San Pelino custodite nell’omonima
chiesa i fedeli della parrocchia di
Corfinio. Si sono riuniti in assemblea questa mattina nella residenza
municipale, insieme al sindaco, Massimo Colangelo, il quale, però, ha tenuto a precisare che nel
mirino della protesta non c’è il vescovo di Sulmona Valva, in quanto la loro
volontà è che la statua di San Pelino non sia toccata e per questo chiedono al
prelato di tenerne conto e di aprire un discorso sulla vicenda. “Dopo aver
contestualizzato la situazione ho lasciato poi che il caso, prettamente
religioso, venga gestito dal parroco senza un’eccessiva intromissione da parte
mia, autorità laica”. Al loro fianco si è schierato il parroco del paese, don
Vincenzo Paura ''Devo obbedienza al vescovo, ma le reliquie di San Pelino
devono restare intatte'' ha detto. La comunità, già ieri mattina, in occasione
della
protesta, aveva affermato quanto ribadito anche oggi, ovvero
la loro disponibilità ad
una sorta di gemellaggio/culturale con l’Albania, a patto che “nessuno tocchi le reliquie”. Contrari ad un
trasferimento, ma non all’ apertura verso altre comunità, pensando a un tour
delle spoglie, come avviene per altri santi in Italia. Difenderanno ad ogni
costo le reliquie, tanto che ieri i fedeli avevano annunciato di aver avviato
una raccolta firme da far recapitare in Vaticano se necessario, pur di impedire che vengano prelevati i frammenti
delle ossa di San Pelino custoditi nella statua conservata nel duomo del paese
per portarli nel santuario di
Blinisht, in Albania. “Vogliono rompere le ossa di San Pelino” ha tuonato un
anziano corfiniese, nel tentativo di sdrammatizzare un po’ una situazione che
scalda gli animi.