SULMONA – I comitati sulmonesi e il
wwf diffidano Regione per fermare il procedimento in corso, poiché non ci
sarebbero le condizioni per le autorizzazioni. “Il 25 ottobre scorso, presso il Settore
Energia della Regione, si è svolta la Conferenza dei Servizi relativa al rilascio
dell'autorizzazione per l'esercizio della centrale di compressione che la Snam intende realizzare a
Sulmona in località Case Pente” ricordano gli ambientalisti in una nota “Nell'occasione
alla società proponente erano stati dati 60 giorni di tempo per poter
presentare le integrazioni al progetto. Con una lettera indirizzata al Vice
Presidente del Consiglio Regionale Giovanni D'Amico, datata 21 dicembre, la Dirigente del
Servizio regionale, Iris Flacco, ha fatto sapere che la procedura resta
sospesa fino al 10 febbraio 2012, ma ai soli fini della integrazione
documentale. Ma, ad avviso degli ambientalisti, non sussistono le condizioni
perchè la Regione
possa rilasciare alla Snam l'autorizzazione richiesta (Autorizzazione
Integrata Ambientale). Per questo motivo l'avvocato Chiara Maiorano, in nome e per conto del WWF Abruzzo e dei Comitati
cittadini per l'ambiente di Sulmona, ha inviato una formale diffida agli Uffici
regionali del Settore Energia. Con tale atto
l'avvocato
Maiorano diffida in via ultimativa, gli Uffici regionali preposti e
la Conferenza dei Servizi
a rilasciare l'A.I.A. relativa alla centrale in oggetto ed evidenzia che,
qualora invece si dovesse procedere a rilasciare l'autorizzazione avversata, il
WWF e i Comitati si riservano di tutelare i propri diritti in tutte le sedi
competenti. Nella diffida
si fa
preliminarmente presente che, allo stato attuale, non solo non esiste la
centrale ma non esiste neppure l'autorizzazione alla costruzione. Il
relativo decreto di compatibilità ambientale, inoltre, è stato impugnato davanti
al TAR Lazio da diversi Enti pubblici e dal WWF Italia. Per di più il sito
prescelto è, sotto il profilo urbanistico, incompatibile con il PRG di Sulmona,
che non consente la realizzazione di impianti industriali in zona agricola.
Tutti questi motivi sarebbero, da
soli, più che sufficienti per fermare il
procedimento in corso.
Ma nella diffida vengono richiamate
altre due importanti ragioni : la mancata attuazione delle
prescrizioni imposte dalla Commissione nazionale V.I.A. e le risoluzioni
approvate dal Consiglio Regionale d'Abruzzo e dalla Commissione Ambiente della
Camera dei Deputati.
Tra le prescrizioni V.I.A. assumono
particolare rilevanza quelle relative agli studi di dettaglio sul rischio
sismico e quelle connesse con le emissioni e l'inquinamento atmosferico. In
particolare, si precisa nella diffida, "l'iter del procedimento non può
prescindere dall'anno di monitoraggio della qualità dell'aria, da
effettuarsi prima dell'avvio della fase di cantiere della centrale, così come
prescritto nel parere di compatibilità ambientale". Si fa presente,
inoltre, che a quattro anni di distanza dall'approvazione del Piano Regionale
di Tutela della Qualità dell'Aria , la rete di monitoraggio degli
inquinanti non è attiva secondo le modalità previste dal piano e l'Inventario
delle Emissioni è fermo al 2007.
Nella diffida, infine, si
sottolinea come sia la
Regione che la Camera dei Deputati si siano chiaramente
pronunciati attraverso due specifiche risoluzioni con le quali si impegnano
rispettivamente, il Governatore Chiodi e il Governo nazionale, ad assumere
le iniziative di competenze per individuare, sia per il metanodotto che per la
centrale di compressione una diversa localizzazione, comunque al di fuori della
dorsale appenninica”.