alla sicurezza costituzionalmente protetto anche alle gestanti e ai nascituri di Valle Peligna, Alto Sangro e bacino di Scanno, al pari degli altri comprensori regionali''. Secondo il capogruppo di Api Gino Milano,primo fiormatorio della richiesta 'negli ultimi mesi diverse partorienti dell'area geografica dell'Alto Sangro sono state vittime di gravi disservizi sanitari; che alcune di esse sono state coinvolte in episodi a dir poco sconcertanti, come nel caso di una gestante, costretta, in situazione di emergenza, a dare alla luce il proprio figlio nello studio medico del proprio ginecologo a motivo della chiusura del Punto Nascita del presidio ospedaliero di Castel di Sangro; che nell'ultimo Question Time svoltosi alla Camera dei Deputati, l'ex Sottosegretario alla salute Ferruccio Fazio, interrogato in merito al riordino del Piano Sanitario Nazionale, ha confermato il piano di potenziamento delle sole strutture che conteranno non meno di 1000 nascite annue, con deroga a 500 nascite annue per i Punti Nascita di aree logisticamente disagevoli; che sussiste un concreto pericolo di soppressione del Punto Nascita dell'Ospedale SS. Annunziata di Sulmona, oggi unico riferimento per le aree Peligno/Alto Sangro con estensione al bacino di Scanno;che il riordino dei Punti Nascita cosi' come attuato risulta palesemente in contrasto con il punto 2.7 del PSN 2011-2013 posto a garanzia della "centralita' delle cure primarie e delle strutture territoriali";che la 'contestuale' assicurazione dei servizi sostitutivi denominati STEN e STAM sono di fatto in netto contrasto con il PSN di cui al punto 1.2,1, quest'ultimo coerente con i principi costituzionali sanciti art.32 della Costituzione della Repubblica Italiana; che l'assunzione pedissequa di detto Piano nell'Alto Sangro portera' le gestanti a rivolgersi altrove per vedersi garantita un'assistenza adeguata con tutti i disagi che cio' comporta a motivo delle distanze e delle condizioni climatiche svantaggiose nei mesi invernali'.
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martedì 22 novembre 2011
TERZO POLO IN REGIONE, NO CHIUSURA PUNTO NASCITE A SULMONA
alla sicurezza costituzionalmente protetto anche alle gestanti e ai nascituri di Valle Peligna, Alto Sangro e bacino di Scanno, al pari degli altri comprensori regionali''. Secondo il capogruppo di Api Gino Milano,primo fiormatorio della richiesta 'negli ultimi mesi diverse partorienti dell'area geografica dell'Alto Sangro sono state vittime di gravi disservizi sanitari; che alcune di esse sono state coinvolte in episodi a dir poco sconcertanti, come nel caso di una gestante, costretta, in situazione di emergenza, a dare alla luce il proprio figlio nello studio medico del proprio ginecologo a motivo della chiusura del Punto Nascita del presidio ospedaliero di Castel di Sangro; che nell'ultimo Question Time svoltosi alla Camera dei Deputati, l'ex Sottosegretario alla salute Ferruccio Fazio, interrogato in merito al riordino del Piano Sanitario Nazionale, ha confermato il piano di potenziamento delle sole strutture che conteranno non meno di 1000 nascite annue, con deroga a 500 nascite annue per i Punti Nascita di aree logisticamente disagevoli; che sussiste un concreto pericolo di soppressione del Punto Nascita dell'Ospedale SS. Annunziata di Sulmona, oggi unico riferimento per le aree Peligno/Alto Sangro con estensione al bacino di Scanno;che il riordino dei Punti Nascita cosi' come attuato risulta palesemente in contrasto con il punto 2.7 del PSN 2011-2013 posto a garanzia della "centralita' delle cure primarie e delle strutture territoriali";che la 'contestuale' assicurazione dei servizi sostitutivi denominati STEN e STAM sono di fatto in netto contrasto con il PSN di cui al punto 1.2,1, quest'ultimo coerente con i principi costituzionali sanciti art.32 della Costituzione della Repubblica Italiana; che l'assunzione pedissequa di detto Piano nell'Alto Sangro portera' le gestanti a rivolgersi altrove per vedersi garantita un'assistenza adeguata con tutti i disagi che cio' comporta a motivo delle distanze e delle condizioni climatiche svantaggiose nei mesi invernali'.