Secinaro e Raiano, impegnati nei controlli programmati dal coordinatore del Cta (Centro territoriale per l'ambiente) e comandante regionale del Cfs Umbria, Guido Conti, è stato denunciato alla Procura della Repubblica per furto aggravato e danneggiamenti.
Sequestrati 45 quintali di legna già pronta per essere portata via e la
motosega usata per mettere a segno il furto nel cuore dell'area protetta. Gli
uomini del Corpo Forestale, quindi, mettono a segno un altro colpo contro chi
non rispetta le leggi di tutela ambientale. “L'intesa siglata con la Forestale per
salvaguardare il patrimonio ambientale del Parco Sirente Velino” afferma il
direttore Oremo Di Nino “è stata una scelta azzeccata. La lunga serie di
denunce e sequestri messi a segno dalle stazioni del Parco sotto la direzione
del comandante Conti certifica la necessità di proseguire il lavoro per
riportare la situazione sotto controllo. Anche in questo caso l'Ente si
costituirà parte civile contro l'autore della razzia di legna in zona di
protezione speciale”.
Il tagliabosco abusivo è stato sorpreso al “lavoro” in una zona impervia
del Parco, la Val
di Futo, al confine tra i Comuni di Castel di Ieri e Goriano Sicoli. Motosega
in mano e catasta di legna al fianco pronta per essere portata via, ma senza
alcun mezzo di trasporto. Un particolare non secondario per le forze
dell'ordine che, dopo aver contestato al 45enne romeno il reato di furto
aggravato e danneggiamento e posto sotto sequestro motosega e legna, hanno
avviato le indagini per individuare il “mandante” della razzia nella zona di
protezione speciale del parco Sirente Velino, con tutta probabilità destinata
alla vendita in nero. E qui si apre un altro capitolo, poiché il rifornimento a
spese della collettività, oltre a devastare un territorio protetto, favorisce
la concorrenza sleale, danneggia gli imprenditori onesti e alimenta l'evasione
fiscale.