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lunedì 14 novembre 2011

CONFINDUSTRIA "SISTEMA ECONOMICO ABRUZZESE IN FORTE AFFANNO"

L'AQUILA - Secondo Confindustria evidenzia il sistema economico regionale è ancora in forte affanno e risente dell'andamento non positivo dell'economia nazionale e di quelle dei principali paesi industrializzati.  Nel manifatturiero 251 le aziende chiuse. "L'Abruzzo attraversa ancora una fase congiunturale che continua a essere lontana da una vera ripartenza. Occorre senza piu' ritardi e scusanti uno scatto di responsabilita' di tutte le forze politiche". E' quanto ha affermato questa mattina  all'Aquila il presidente di Confindustria Abruzzo, Mauro Angelucci, relazionando l'indagine semestrale sull'Industria abruzzese relativa al primo semestre 2011, giunta alla 29/Esima edizione e realizzata dal Centro studi di Confindustria Abruzzo. Presenti all'incontro, tra gli altri, il presidente di Confindustria L'Aquila, Fabio Spinosa Pingue, l'assessore regionale allo Sviluppo Economico Alfredo Castiglione, il capogruppo Pd al Consiglio regionale Camillo D'Alessandro, il professor
Luciano Fratocchi dell'Universita' dell'Aquila, l'economista Pino Mauro, e il direttore di Confindustria Abruzzo, Giuseppe D'Amico, curatore dell'Indagine insieme al professor Fratocchi e Massimo Parisse, il consigliere incaricato del Centro studi di Confindustria Silvano Pagliuca, il presidente Ance Abruzzo, Giuseppe Girolimetti e il direttore generale della Carispaq, Vittorio Iannucci. "In questi giorni - ha sottolineato Angelucci - stiamo vivendo a livello nazionale un rinnovamento, speriamo sia il cammino giusto. Ci auguriamo che questo nuovo governo possa avere effetti positivi anche sull'economia abruzzese" Per l'economista Pino Mauro "Dobbiamo innescare un percorso di sviluppo immettendo tutte le risorse che abbiamo a disposizione sul mercato ed evitare che non ci sia piu' liquidita'". Meno del 25 per cento delle aziende nei primi sei mesi del 2011 ha fatto degli investimenti e le previsioni sono altrettanto nere tanto che gli imprenditori non prevedono investimenti. L'unico settore trainante sembra essere quello farmaceutico, nel quale aumentano l'utilizzo della capacita' produttiva, il fatturato e l'export, e dove a effettuare investimenti e' la maggioranza delle imprese. Drammatica la mortalita' nel settore manufatturiero. Aumentano le esportazioni del 20 per cento circa rispetto al secondo semestre del 2010. Con riferimento agli ammortizzatori sociali, si evidenzia un contrazione significativa della Cassa integrazione ordinaria ed ancor superiore di quella straordinaria ma un'esplosione di quella in deroga. Particolarmente drammatica appare, infine, la contrazione di oltre il 35% delle domande di brevetto, il che denota un ulteriore riduzione della propensione all'innovazione degli attori economici residenti nella regione. Particolarmente grave, la situazione del settore legno e mobili mentre qualche elemento di positivita' c'e' nel tessile, abbigliamento, calzature e pelle. Con riferimento alle previsioni sull'andamento dei principali indicatori produttivi e commerciali nel primo semestre 2011, si evidenzia una sostanziale tendenza alla stabilita' con oltre il 50% delle imprese intervistate che non ipotizzano variazione tra il piu' 0,5% e il meno 0,5% nei primi sei mesi dell'anno. Sul fronte del mercato del lavoro si registra un incremento del tasso di occupazione nel secondo trimestre dell'anno mentre i primi tre mesi avevano evidenziato una contrazione. La disoccupazione scende di oltre un punto percentuale rispetto al picco di dicembre 2010.