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giovedì 14 luglio 2011

METANODOTTO, LA REAZIONE DEI COMITATI ALLA SECONDA AUDIZIONE A ROMA


SULMONA- All’indomani della seconda audizione di ieri in Parlamento, in cui le amministrazioni locali hanno espresso chiaramente il parere contrario alla realizzazione del metanodotto,  pronte, oggi, le reazioni dei comitati sulmonesi. La Snam, come il famoso oste, ripete che il suo supergasdotto è naturalmente sicuro e rispettoso delle normative ambientali e sismiche. Anche la centrale di Fukushima era supersicura prima che succedesse quello che tutti sappiamo” scrivono in una nota gli ambientalisti “La Snam aggiunge di aver "ascoltato le comunità interessate".
Non ci pare che abbia una grande capacità di ascolto, anzi deve essere proprio sorda perchè non ha ancora capito che le comunità interessate il suo ecomostro proprio non lo vogliono! A dare manforte alla Snam sono scesi in campo i due deputati del PDL Gibiino e Stradella i quali, con loro comunicati, spingono affinchè venga realizzata, in tempi rapidi,   quella che ritengono una  “infrastruttura  importante e  decisiva per  lo sviluppo del Paese”.
I due deputati dimenticano però di dire che i consumi di gas in Italia sono in calo e che  i metanodotti esistenti hanno già oggi una capacità di trasporto  che è ben superiore al fabbisogno interno . E questo senza considerare i diversi rigassificatori in progetto.  Perché, allora, sconvolgere l’intero Appennino centrale per costruire il nuovo megagasdotto? L’on. Gibiino lo ammette : la Rete Adriatica “permetterà la realizzazione di capacità di esportazione dai punti di uscita del nord dell’Italia”, il che significa che il gas sarà rivenduto a Paesi terzi. L’ecomostro, dunque, porterà enormi profitti nelle casse dell’ENI e dei suoi azionisti, mentre scaricherà sulle popolazioni dei territori attraversati tutti i danni e i rischi.    
 Riteniamo però che molto più titolati a rispondere ai due deputati PDL (uno piemontese e l’altro siciliano) siano altri due deputati PDL abruzzesi, anzi di Sulmona, Paola Pelino e Maurizio Scelli, che ben conoscono la vulnerabilità del nostro territorio e  ai quali spetta il ruolo istituzionale di difenderne le ragioni. Lo faranno? Troveranno il tempo di rispondere ai loro colleghi dopo non aver trovato quello per: partecipare alle audizioni? Noi siamo “inguaribili ottimisti”: ci auguriamo di sì, come auspichiamo che, anche attraverso il loro impegno, venga approvata la risoluzione che è stata presentata  in Parlamento.
Chi, invece, non avrebbe comunque potuto emanare alcun comunicato è la Regione Abruzzo che continua a brillare per la sua “eloquente” latitanza: infatti, nessun suo rappresentante né tecnico, né politico si è presentato all’audizione.
 A Questo punto è pienamente lecito chiedersi : ma la Regione da che parte sta? Difende i legittimi diritti delle popolazioni o gli interessi della Snam? Ricordiamo tutti quando, nel famoso incontro a Sulmona, Chiodi disse : “sarò io il vostro assessore”. Altro che “ nostro assessore”! Qui l’unico fatto incontrovertibile è una fuga totale dalle proprie responsabilità istituzionali e il totale disinteresse per il nostro territorio. Le Amministrazioni locali hanno detto un chiaro NO e lo hanno ribadito nelle audizioni parlamentari. Il Governo regionale dia notizie, faccia capire se vuole continuare ad  essere totalmente subalterno a decisioni calate dall’alto, o se finalmente  vuole esercitare le sue prerogative a tutela del proprio territorio. Non si può governare una Regione comportandosi come uno struzzo. Se si mette la testa nella sabbia si fa solo il gioco della potente lobby del gas che punta  a fare profitti sulla pelle dei cittadini”. 

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