La sentenza del TAR, che boccia clamorosamente la delibera del Piano Urbanistico Commerciale adottata a suo tempo dalla passata Amministrazione, evidenzia ancora una volta le politiche che non vogliono affrontare serenamente i problemi generano e determinano effetti devastanti che si riverberano negativamente sulla collettività.La presa di posizione rappresentata a suo tempo in sede Consigliare manifestava la netta contrarietà all’adozione di un provvedimento che voleva a tutti i costi inglobare il tanto discusso punto II. 7 (relativo alle attività ricadenti nel perimetro del Nucleo di Sviluppo Industriale di Sulmona) della delibera in argomento, rendendo così non più un piano urbanistico “urbano”commerciale ma un piano che inseriva nel proprio seno anche il perimetro del NSI in palese difformità rispetto alle normative vigenti Nazionali e Regionali.
L’appello di non ricorrere all’approvazione, ma di stralciare il punto evitando una soccombenza dell’Amministrazione in caso di impugnativa da parte di privati che si sarebbero sentiti lesi da detto provvedimento, non esortò alcun effetto.La proposta da me formulata in sede di Consiglio di ricorrere ad un accordo di programma d’intesa con la Regione – Provincia – Nucleo e Comune non fu presa minimamente in considerazione.Ma la cosa più contraddittoria, che l’attuale Amministrazione che ha osteggiato il piano a suo tempo licenziato dalla precedente, oggi lo tiene ancora in vigore a tempo indeterminato.L’UdC da 2 anni ha cercato, con forza, di dare alla città il nuovo strumento urbanistico ovvero PRG, PUC nonché tutti i provvedimenti collegati allo strumento principe (PRG), che preserva e tutela lo sviluppo economico ed ecosostenibile del territorio, il quale nobilita tutte le Amministrazioni che trovano la forza di adottarlo, trovando risorse finanziarie pari a oltre €. 200.000,00 per dare così risposte omogenee ad una città che soffre, purtroppo, di una politica che in campagna elettorale si pone vicino ai problemi della città ma successivamente ne prende le distanze.Ai cittadini le valutazioni di una politica di destra e sinistra un po’ anacronistica.
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