"L'Aquila due anni dopo", questo il titolo dell'evento organizzato con la collaborazione della Regione Abruzzo a Sulmona, presso l'Auditorium dell'APC in PIazza Venezuela, 4. Un appuntamento dedicato alla presentazione del libro "Ventitre secondi", in cui l'autore Alessandro Aquilio racconta il terremoto dello scorso 6 aprile 2009 da un punto di vista intimo, personale.E' stata anche l'occasione di dibattito per approfondire il ruolo dei mass-media nella comunicazione della tragedia aquilana, dalle fasi dell'emergenza ad oggi. Hanno partecipato alla giornata importanti esponenti istituzionali e del mondo dell'informazione, Alfredo Ranieri Montuori, Vice-Presidente L'Aquila siamo noi, Chiara Buccini, giornalista e l'autore del libro Alessandro Aquilio.Per raccontare quella tragedia con gli occhi di chi l’ha vissuta, in tutte le librerie ed è attualmente in ristampa il romanzo autobiografico “Ventitre secondi” di Alessandro Aquilio (Kellermann Editore), che deve il titolo proprio alla durata della scossa principale che quella notte, alle 3 e 32, ha messo in ginocchio un’intera città e sconvolto la vita di decine di migliaia di persone.Una testimonianza diretta per non dimenticare quello che è stato e i difficili anni della ricostruzione. A due anni dal sisma la situazione aquilana resta complessa. Lavoro, investimenti, socializzazione, i punti critici. "Ventitre secondi", che ha la
“Sono onorato di aver presentato Ventitre secondi a Sulmona, una terra che sa bene quanto siano profonde le ferite inferte dal terremoto” ha dichiarato Alessandro Aquilio.Questa è stata la terza presentazione del libro in Abruzzo due nella provincia dell'Aquila e una a Pescara."Credo che il terremoto d'Abruzzo non debba essere raccontato solo agli abruzzesi, del terremoto dell'aquila se ne deve occupare l'Italia" ha affermato Aquilio."Questo libro è nato di notte, in me è nato il desiderio di raccontare subito dopo la mattina del 6 Aprile 2009"."Esistono dei momenti nella vita in cui tacere e non testimoniare diventano peccati mortali"."Ci sono esperienze che devono essere raccontate altrimenti si corre il rischio che siano dimenticate"
Nessun commento:
Posta un commento