Terremoto dell'Aquila e Commissione Grandi Rischi.
La pagina sulla riunione della Commissione Grandi Rischi del 31 marzo 2009 resterà una di quelle pagine amare per la scienza e per le nostre istituzioni, non solo per il "senno di poi...". Alle spalle c'era già una pessima attività di prevenzione per una città classificata di seconda categoria anzichè prima, per quanto riguarda il rischio sismico.La politica dello struzzo non ha mai pagato! Già si era partiti col piede sbagliato! Tanti immobili strategici per il rischio atteso di magnitudo 6.7 erano già fuori norma e si era consapevoli che non avrebbero retto! La teoria dello scaricamento dell'energia con le numerose scosse che si ripetevano da mesi si è dimostrata falsa (principio di falsificazione di Popperiana memoria). La metodologia da seguire era quella scientificamente più esatta, ovvero quella del rischio atteso in base ai calcoli statistico-probabilistici.Nel 1995 e 1996 ho partecipato insieme a tanti dipendenti, dirigenti e funzionari, al primo corso di formazione sul “Disaster management”. Questa iniziativa provenne allora dal capo del Dipartimento di P.C. il quale ci disse che bisognava costituire una grande famiglia di operatori di protezione civile distribuiti fra le varie regioni d’Italia, professionalmente preparati, al fine di poter essere di supporto alle istituzioni nelle emergenze. Il corso si tenne presso il Centro Polifunzionale di Castelnuovo di Porto a nord di Roma. Era un corso di alta formazione con docenti delle migliori università italiane e intervennero anche alcuni famosi generali. Fu una bellissima esperienza professionale, che ebbe il difetto di non essere giustamente compresa e riconosciuta quando tornammo ognuno nei propri ambienti di lavoro; nonostante le note di suggerimento del prof. Barberi. Difatti, al fine di poter meglio svolgere le attività di Protezione Civile su ogni territorio, intorno al 2000 si iniziò ad istituire l’Agenzia di Protezione Civile, prevedendone una per ogni regione, ma in un cambio di governo questo processo fu interrotto. In occasione del corso la dott.ssa La Ponzina, dirigente del Dipartimento, ora in pensione, spesso intervistata in alcuni programmi televisivi e anche nel corso del film Draquila, ricordo che ci parlò della probabilità statistica che nel corso dei decenni a venire (era il 1996), si sarebbero potuti verificare alcuni eventi: un terremoto in Abruzzo a L’Aquila ed uno nella Sicilia orientale, oltre all’emergenza Vesuvio. Eventi che forse avrebbero interessato la nostra generazione, per cui bisognava tenersi preparati. Pertanto sono state effettuate anche dell’esercitazioni ad hoc in merito. La Commissione Grandi rischi in effetti pur essendosi dimostrata rassicurante nella circostanza aquilana, sapeva della probabilità del rischio atteso. Pertanto sono altre variabili che devono essere state considerate per le decisioni prese. Siamo uomini e possiamo sbagliare, quindi non bisogna assolutamente agire barbaramente con vendette o leggi del taglione, però trarre giusti insegnamenti dall’esperienza, questo si che è obbligatorio fare, per salvare altre vite umane e per far progredire il nostro paese.Giovanni Pizzocchia
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