All’incontro, nella Sala consiliare del Comune, erano presenti il segretario regionale del Pd, Daniele Marinelli, Erika Alessandrini del Movimento 5 Stelle, il segretario regionale di Avs, Daniele Licheri, e Donato Di Matteo, in rappresentanza delle liste civiche che hanno sostenuto la candidatura a sindaco di Costantini.
“La nostra coalizione - ha detto Costantini - si è posta degli obiettivi molto precisi. Il primo: restituire il diritto di votare a tutti i pescaresi, perché è troppo grave quello che è accaduto a Pescara. Talmente grave da fare quasi passare in secondo ordine anche la ricerca individuale delle responsabilità, che peraltro non spetta a noi, ma alla magistratura che è già stata investita del caso direttamente dal Tar”.
“Il secondo - ha proseguito - partire dalla considerazione che nelle 27 sezioni annullate dal Tar, trascorso ormai oltre un anno, il corpo elettorale è profondamente cambiato. Il terzo, strettamente connesso al valore che la nostra coalizione attribuisce ai principi della democrazia e, tra questi, a quelli fissati direttamente nella nostra Costituzione. L’articolo 48 della Costituzione - ha affermato Costantini - ci ricorda che il voto è un diritto, ma anche un dovere civico. Ma il dovere di votare, così come qualsiasi altro dovere, deve essere possibile o comunque non deve essere ostacolato. Obbligare i pescaresi a votare a Ferragosto vorrebbe dire costringerli e comunque porli nella condizione di non poter adempiere a questo dovere civico. Dunque, Masci non deve avere paura di votare a settembre o ad ottobre; dovrebbe spogliarsi almeno in questa occasione dei vestiti di uomo di parte e condividere il fatto che, portandoli al voto a Ferragosto, i pescaresi si sentirebbero raggirati una seconda volta”.
“Per raggiungere questi tre obiettivi, che non rispondono solo ad un nostro interesse politico particolare, ma all’interesse generale di tutta la comunità pescarese, abbiamo due strumenti, uno da mettere in campo nell’immediato ed uno nel medio-lungo periodo. Nell’immediato - ha ribadito - abbiamo deciso di rivolgersi al Consiglio di Stato. Gli avvocati sono ancora al lavoro, mi riferiscono che i tempi potrebbero allungarsi rispetto alle previsioni iniziali e che le decisioni su come impostare la difesa non sono ancora prese. Nel medio-lungo periodo, lavoreremo per favorire l’istituzione a Pescara di un centro di formazione permanente per presidenti di sezione e scrutatori, perché partiamo dalla consapevolezza che la conoscenza delle regole connesse all’esercizio della funzione contribuirebbe anche ad aumentare la consapevolezza di quello che accade, rendendo tutti, anche l’ultimo scrutatore, garanti della legalità e controllori del rispetto delle regole”.
“Un’ultima considerazione - ha detto ancora - la faccio da pescarese ferito per quello che è accaduto, prima ancora che da candidato. Non potendo tornare indietro, vorrei che quello che è accaduto rappresentasse l’occasione per recuperare nella nostra città il valore della legge, oltre alla capacità di indignarci. Ci siamo quasi assuefatti alla circolazione della cocaina negli uffici comunali di Pescara che gestivano gli appalti più importanti. Questa volta non possiamo più farci scivolare tutto addosso. Dobbiamo trasformare quello che purtroppo è accaduto nell’occasione per recuperare il senso di appartenenza alla nostra comunità, che non può più prescindere dal rispetto delle regole basilari - ha concluso Carlo Costantini - che sono a fondamento di qualsiasi sistema democratico”.
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