un’immediata messa in sicurezza delle situazioni pericolose rilevate e descritte nei rapporti a
loro inviati nei giorni scorsi.Nei giorni immediatamente successivi al ritrovamento di 2 cuccioli di orso marsicano annegati nell’invaso di Scanno, a Colle Rotondo, il personale e i volontari di Salviamo l’Orso e Rewilding Apennines hanno effettuato una serie di sopralluoghi su infrastrutture analoghe a servizio di impianti di innevamento artificiale ma non solo.Le situazioni rilevate hanno tutte confermato la pericolosità degli invasi e la mancanza di misure
di sicurezza adeguate a prevenire il ripetersi di episodi come quello avvenuto a Scanno.
Nello specifico, i sopralluoghi hanno riguardato i laghetti artificiali che ricadono nel territorio del
Parco Naturale Regionale Sirente Velino e servono gli impianti di innevamento artificiale dei
bacini sciistici di Ovindoli e Campo Felice, quest’ultimo nel Comune di Rocca di Cambio,
mentre quelli di Pescina, Tornimparte e Rocca di Botte sono degli invasi destinati
all’approvvigionamento idrico per fini agricoli e zootecnici. Inoltre, abbiamo ispezionato anche i
2 invasi in località Pizzalto a Rivisondoli, dove sono state rinvenute le carcasse galleggianti di
due gatti domestici e di un mustelide non identificato.
Nel caso di Rocca di Botte, la presenza di quattro invasi pericolosi viene segnalata, invano, dal
2020.
Mentre in alcuni dei luoghi sopra menzionati la recinzione esistente serve ad evitare che le
persone non autorizzate si avvicinino ai bordi del bacino, in tutti i casi e senza eccezione
l’altezza e la conformazione delle recinzioni, quando esistenti e non ammalorate, risultano
totalmente inefficaci per il contenimento della fauna selvatica o degli animali domestici. Se in
alcune di queste vasche erano state poste delle scale di risalita in corda e pioli in legno, oggi
queste risultano insufficienti, danneggiate, completamente fuori uso e quindi non più idonee a
favorire la risalita degli animali o di un uomo.
Il quadro della situazione è quindi estremamente preoccupante e non esclude affatto il ripetersi di
tragedie come quelle avvenute recentemente a Scanno o nella vasca delle Fossette a Balsorano,
dove nel 2010 e nel 2018 sono annegati complessivamente 5 orsi in due episodi diversi. Per non
parlare del drammatico incidente avvenuto a Bugnara (AQ) nel 2004, durante il quale un bimbo
di 7 anni è annegato in un bacino del Consorzio di bonifica. Le scriventi associazioni hanno
quindi inviato a TUTTI gli Enti interessati la relazione scaturita dai sopralluoghi con
indicazioni chiare e dettagliate delle misure che vanno implementate a partire dalle recinzioni di
cui sono state illustrate le necessarie specifiche tecniche. Il rapporto è stato condiviso anche
con TUTTE le competenti Stazioni dei Carabinieri Forestali, nonché con il comitato VIA
della Regione Abruzzo.
Alla luce della sottovalutazione del pericolo da parte degli enti competenti, che in passato è stata
foriera di così tanti incidenti mortali, e dell’incidente avvenuto a Scanno, il permanere dei rischi
per la sicurezza legati alla presenza di invasi e vasche pericolose saranno oggetto della prossima
riunione dell'Autorità di gestione del PATOM in programma al Ministero dell’Ambiente e della
Sicurezza Energetica il prossimo 10 Giugno. In tale occasione, Salviamo l’Orso presenterà la
relazione stilata a seguito dell’indagine effettuata congiuntamente con Rewilding Apennines
sugli invasi e sulle misure di sicurezza da implementare con urgenza.
Gli Enti e i Comuni interessati sono avvertiti e non possono più far finta di niente, pena la
loro diretta e incontrovertibile responsabilità nel caso di un nuovo incidente.
Le associazioni ci tengono a sottolineare che, laddove la Pubblica Amministrazione - o chi
di competenza - le ha messe nelle condizioni di lavorare, hanno autonomamente
provveduto alla messa in sicurezza di 27 vasche e pozzi abbandonati. Condizioni che, com’è
noto, non si sono verificate nel caso del laghetto di innevamento artificiale di Scanno.
Salviamo l’Orso
Rewilding Apennines
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