Nel caso specifico del Gran Sasso – tema particolarmente complesso sotto il profilo tecnico, ambientale e infrastrutturale – il Commissario ha scelto di procedere con ulteriore attenzione: prima ancora della definizione dei DocFAP, è stato individuato lo Scenario di Intervento su cui basare le alternative progettuali. Questo approccio metodologico mira a garantire un processo decisionale trasparente, fondato su criteri scientifici e non su valutazioni intuitive o semplificazioni.
Due scenari di partenza in una valutazione multicriteria
Già nel Quadro Esigenziale di marzo 2025 erano stati individuati due scenari tecnici, proposti dal progettista Italferr S.p.A.:
Scenario 1: “Impermeabilizzazione”, che prevede la messa in sicurezza delle acque captate dall’acquifero attraverso l’adeguamento dei sistemi esistenti di captazione e collettamento e l’impermeabilizzazione delle infrastrutture autostradali.
Scenario 2: “TOC”, basato su un sistema di Trivellazione Orizzontale Controllata per realizzare nuove captazioni nell’ammasso carbonatico, mantenendo comunque l’impermeabilizzazione delle infrastrutture autostradali.
Il Commissario ha voluto che la scelta tra i due scenari avvenisse attraverso una rigorosa analisi multicriteria, che tenesse conto di tre macro-categorie: Sostenibilità Ambientale, Sociale e Tecnico-Economica. Il metodo adottato consente di valutare in modo oggettivo pro e contro, prevenendo soluzioni tardive e non correttamente proceduralizzate garantendo il massimo coinvolgimento dei portatori d’interesse.
Anche i contributi esterni nell’analisi
In coerenza con quanto stabilito dall’Avviso Pubblico del 19 febbraio 2025, n. 24, sono stati inclusi nell’analisi anche i contributi scientifici e tecnici pervenuti da soggetti esterni. Tra questi la proposta della società Rocksoil S.p.A., che suggeriva la realizzazione di un terzo fornice autostradale, superiore a quelli esistenti.
Pur non ritenendo la proposta conforme con il mandato commissariale – volto alla messa in sicurezza della risorsa potabile e delle attività preesistenti – il Commissario ha comunque richiesto che venisse analizzata, portando alla definizione, da parte di Italferr S.p.A., di due scenari ibridi:
Scenario 3: versione ibrida dello scenario TOC, integrato con elementi della proposta Rocksoil;
Scenario 4: versione ibrida dello scenario Impermeabilizzazione con la proposta Rocksoil.
Lo scenario scelto: l’impermeabilizzazione è la soluzione più efficace
Dall’analisi multicriteria condotta da Italferr, inizialmente con pesi uguali tra le tre categorie, è emerso come Scenario 1 (Impermeabilizzazione) fosse il più efficace, con un punteggio del 59,84%. Successivamente, su richiesta del Commissario, è stata effettuata una seconda calcolazione attribuendo maggiore peso (40%) alla sostenibilità ambientale: anche in questo caso lo Scenario 1 si è confermato il migliore, salendo al 66,07% contro il 52,87% dello Scenario 2.
Il risultato, ha sottolineato Caputi, è significativo anche perché lo Scenario 1 resta il più valido anche al variare dei pesi attribuiti alle singole categorie.
I prossimi passi
Lo Scenario 1 è dunque quello su cui sarà costruito il Documento di Fattibilità delle Alternative Progettuali (DocFAP). In particolare, prevede:
Impermeabilizzazione delle gallerie autostradali e realizzazione di un sistema dedicato al convogliamento esterno delle acque di piattaforma e di percolazione;
Adeguamento delle reti di captazione delle acque potabili e loro adduzione all’esterno, con un sistema di monitoraggio continuo;
Realizzazione di impianti ispezionabili e manutenibili, per consentire una gestione autonoma e sicura da parte dei gestori del servizio idrico integrato, una volta conclusa la fase commissariale.
Le attività ora proseguiranno con l’elaborazione delle diverse ipotesi progettuali da parte di Italferr e con l’avvio del Dibattito di Coinvolgimento Pubblico, fondamentale per garantire trasparenza, partecipazione e condivisione nelle scelte che riguardano un’infrastruttura tanto delicata quanto strategica per il territorio".
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