Il Progetto mirato a far "Conoscere il proprio territorio", si è svolto immerso nell'Appennino abruzzese, sotto i vari aspetti paesaggistici, floreali, faunistici, geologici e con particolare riferimento alle trasformazioni culturali, antropologiche, socio-economiche, nel rapporto uomo-ambiente, nel corso della storia e degli insediamenti umani, senza trascurare i fondamentali aspetti sulla sicurezza e l'autoprotezione.
Il percorso formativo, che ha motivato molto gli studenti, sorprendendo positivamente i dirigenti ed il personale docente, è stato articolato in varie fasi indispensabili alla divulgazione della frequentazione e conoscenza dell’ambiente montano.
Il programma prevedeva incontri in aula, teorici, su concetti generali riferiti alla tutela dell'ambiente, della sua sostenibilità, dei cambiamenti climatici con la presentazione della mission del CAI nel territorio e con l'ausilio di strumenti didattici, facendo conoscere le varie attrezzature per le escursioni e per la sicurezza in montagna. Prezioso è stato il contributo formativo del CNSAS, "Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico" con la presenza degli uomini della Stazione Sulmona- Alto Sangro del SASA Abruzzo, e con varie simulazioni sulla prevenzione e sul soccorso in montagna, anche mediante l'ausilio di unità cinofile con cani molecolari per la ricerca di dispersi in superficie.
La fase conclusiva si è svolta nel mese corrente, con tre visite guidate per le rispettive scuole, nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, presso il Feudo Intramonti, Casone Crugnale, gestito dal Reparto Carabinieri Biodiversità di Castel di Sangro.
Gli uomini del Reparto Carabinieri Biodiversità, durante una breve escursione, hanno fatto toccare con mano agli alunni e ai presenti, con osservazioni floro-faunistiche e in laboratori didattici esperienziali, l'economia legata al bosco nel corso dei millenni.
Le Unità Cinofile Antiveleno del PNALM e dei Carabinieri hanno spiegato come vengono avvelenati gli animali da parte dell’uomo, e hanno effettuato delle dimostrazioni di ricerca di bocconi avvelenati che hanno suscitato molte curiosità e forti emozioni agli studenti.
Grazie anche a Lucia, la formatrice dell'unità specializzata della Biodiversità dei Carabinieri, particolare interesse ha suscitato a tutti i partecipanti, l'antica lavorazione del legno con testimonianze ancora presenti nel sito della segheria, l’ecomuseo e la produzione del carbone, una vera industria boschiva, dal 1878 fino ai primi anni '50 del '900, della famiglia Crugnale di Pettorano sul Gizio, cessata con l'avvento del petrolio, dove gli studenti hanno partecipato attivamente all’esecuzione di tutte le varie tecniche necessarie per sviluppare le fasi della produzione del carbone.
Anche quest’anno il Progetto ha avuto un notevole successo, visti gli entusiasmi e le gratitudini riscosse dai 260 studenti e dal personale docente.
Il Presidente, il Consiglio Direttivo e la Sezione CAI di Sulmona, ringraziano tutti i Soci Referenti e Collaboratori del Progetto, gli Operatori del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico della Stazione di Sulmona-Alto Sangro, Il Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise-Reparto Carabinieri Biodiversità di Castel di Sangro e Lucia, le Dirigenti Scolastiche con il corpo Insegnanti delle Scuole "Giuseppe Capograssi", "Ovidio" e "Panfilo Serafini” di Sulmona, ma soprattutto gli studenti, che con il loro impegno, interesse e partecipazione, hanno fatto sì che il Progetto abbia avuto un senso compiuto indispensabile per la loro conoscenza e sicurezza".
A cura del Club Alpino Italiano Sezione di Sulmona
di CAI Scuola del Club Alpino Italiano
e delle Scuole "Giuseppe Capograssi", "Ovidio" e "Panfilo Serafini” di Sulmona.
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