Realizzati appositamente per l'occasione, i 27 disegni hanno il tocco inconfondibile di Serio. Matite colorate, pastelli a cera e ad olio per dare forma a luoghi quasi metafisici: il paesaggio e gli spazi urbani appaiono familiari, mentre le poche e isolate figure umane si confondono con gli ambienti. Alla forza delle opere dell'artista, si aggiunge quella delle parole. A completare le illustrazioni, dando vita ad un percorso estremamente coinvolgente, ci sono, infatti, le poesie dello scrittore Michele Montanari, che, per l'occasione, insieme a Serio, ha concepito un volume, piccola raccolta di immagini e versi.
Proprio sul legame tra immagini e parole si sofferma Maria Letizia Paiato, storico e critico dell'arte, che con il suo testo critico fornisce un ulteriore contributo alla mostra: "È qui, in questa interdipendenza - si legge - che muta il consueto paradigma del mondo dell’illustrazione, mettendo, di fatto, in assoluta simmetria tanto l’atto creativo dell’artista quanto quello del poeta. Ecco allora che i disegni di Serio, così i versi poetici di Montanari, possono essere osservati e commentati come piccole e delicate allegorie di corrispondenza fra ciò che vediamo e il suo creatore; per giungere, infine, a comprendere come la sola e vera corrispondenza, secondo un unisono inscindibile, sia quella fra le quattro mani di chi ha concepito la pubblicazione. Corrispondenza che allo stesso modo si dipana oggi fra le stanze di Ceravento".
"In questi giardini - afferma Loris Maccarone, ideatore di Ceravento, nel descrivere la mostra in partenza - senti di poter entrare, calpestare prati, respirare l’aria a pieni polmoni. Senti il suono delle foglie che si muovono lente. Estati a rincorrere sogni. Quei sogni che ritroviamo qui, in questi luoghi custodi di emozioni, incontri, racconti, sguardi e abbracci".
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