L'imponente attività investigativa, ha visto, impegnata da agosto, la guardia di finanza di Avezzano, insieme alle unità cinofile e un'elicottero della sezione aerea di Pescara.
I principali attori del contesto criminale, lavoravano nell'approviggionamento e nella distrubuzione di cocaina purissima con un rating di tutto rispetto, tanto che negli ultimi tempi il capoluogo marsicano era diventato una piazza ambitissima per i consumatori che provenivano, per procurarsela, anche dalle province limitrofe di Rieti e Chieti.
L'operazione si sviluppata in tre fasi: la prima ha portato all'arresto, in flagranza di reato nell'agosto 2019, di un italiano e un magrebino, con un kilo e 100 di cocaina proveniente dalla bergamasca ma di origine colombiana, pura al 96%.
Nella seconda fase, dove sono stati eseguiti due altri arresti, il sequestro di 15mila euro in contanti e 60 grammi di cocaina, c'è stata l'operazione di bonifica della casetta, in località San Pelino, dove avvenivano i traffici e l'assaggio del prodotto e in cui c'era un vero e proprio laboratorio dedicato allo smistamento dello stupefacente. Il terzo step, quello conclusivo, si è svolto nelle prime ore di questa mattina quando è stata emessa l'ordinanza di 10 misure cautelari, di cui due percepivano reddito di cittadinanza, oltre a 3 arresti in flagranza di reato e 45mila euro, sequestrati con residuale sostanza stupefacente, di cu hasish e cocaina.
Durante gli approfondimenti investigativi, supportati anche da materiali di video sorveglianza e intercettazioni ambientali, sono state accertata 3500 cessioni di stupefacente con una media di 60 spacciate giornaliere, per un prodotto che veniva venduto ad un valore di 45€ al mezzo grammo. infine San Pelino è stata sottratta al contesto criminale, e restituita alla legalità e ai cittadini.
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