Per la formazione è stata spesa la somma di 35.373 euro, quasi il doppio di quella dell’anno precedente, per più di 1.300 ore complessive e un totale di 33 corsi diversi.
Gli investimenti nella formazione del personale fanno il paio con quelli sui software (passati da 16.000 a 36.000 euro nel 2018) per agevolare e rendere più preciso il lavoro dei dipendenti ad ogni livello, dagli amministrativi agli operatori.
Il modello Cogesa è quello dell’”hub and spoke”, con i centri di raccolta distribuiti sul territorio come satelliti collegati in rete alla “casa madre”, coi mezzi che percorrono distanze più brevi, consumano meno carburante e impattano meno sull’ambiente. In questo senso, sono state risparmiate 152 tonnellate di emissioni di anidride carbonica (CO2) nel 2018, grazie all’ingresso di 51 mezzi Euro 6 su 121 in totale.
In fatto di sicurezza gli acquisti per i Dpi (Dispositivi di protezione individuale) per i dipendenti sono più che triplicati nell’ultimo anno, passando da 22.000 a 71.000 euro.
Da gennaio a dicembre 2018 sono state ricevute dall’Ecosportello circa 31.000 richieste, di cui 16.000 di prenotazione per il ritiro domiciliare degli ingombranti e 15.000 di informazioni e segnalazioni.
Solo per l’Ecosportello di Sulmona nel 2018 sono state servite circa 7.500 utenze e 500 condomini, accertando l’iscrizione al ruolo Tari e abbattendo notevolmente il fenomeno degli abusivi.
Nel 2018 Cogesa ha destinato circa 50.000 euro alla comunicazione e alla cura dell’utenza, grazie ad un contributo Anci-Conai pari a 48.000 euro, lo stanziamento maggiore previsto per la linea di finanziamento. La sostenibilità che ha guidato i processi operativi e comunicativi di Cogesa è piaciuta e sono state soprattutto apprezzate le varie azioni messe in campo. Dal trimestrale “Ambiente 3.0 Cogesa informa”, alle campagne comunicative capillari sui vari canali social della Società (andando oltre i canonici orari di sportello e rispodendo domeniche e festivi compresi), il cosiddetto Rifiutologo (cioè il manuale del rifiuto dalla A alla Z), le più di 20 eco-lezioni fatte nelle scuole di ogni ordine e grado nei vari Comuni del territorio (per più di 120 ore complessive), la consegna degli ecobox in cartone per enti e uffici, i più di 20 eco-incontri con la popolazione (per più di 150 ore), fino ai corsi di formazione a cascata per i dipendenti.
Cogesa, inoltre, ha fatto della trasparenza il suo valore aggiunto, andando oltre i dettami imposti dalle norme e rendendo Soci e Utenti non solo partecipi, ma protagonisti delle scelte societarie e dell’organizzazione dei servizi. Il tutto nell’ottica di un miglioramento costante della qualità dei servizi erogati e dei livelli di soddisfazione percepiti all’esterno, confermato dall’alto gradimento dei questionari distribuiti alla popolazione di riferimento che ha superato l’85 per cento. Nel 2018, inoltre, Cogesa ha aperto 14 bandi di selezione pubblica di personale, a cui hanno partecipato 1.571 persone, che hanno versato una quota di partecipazione. Di questa, 5 euro andranno in beneficenza per un totale di 7.855 euro da dividere tra associazioni del territorio.
Il 2019 sarà cruciale per Cogesa, sarà l’anno dell’Agir (che priverà i Comuni del diritto di gestire rifiuti e Tari, stabilendo le tariffe e decidendo a chi affidare il servizio), di Refolo-Attritor Mill (grazie ad alcune modifiche al Tmb si abbatterà notevolmente la produzione di rifiuti in discarica, riciclando tutto il materiale non differenziato lavorato), sarà l’anno dell’impianto Fater per il riciclo di pannolini e pannoloni (una straordinaria opportunità per il territorio), dei nuovi uffici (scelta non più rinviabile per il trasloco dell’officina e dei dipendenti), delle vetture elettriche (sulle unità locali saranno montate pensiline fotovoltaiche per ricaricare mezzi elettrici) dell’impianto di compostaggio con produzione di bio-metano (Biofert-Navelli) e del totale recupero della plastica (grazie al revamping della piattaforma).
FORNITORI. Una somma considerevole che si raggiunge con i 3.636.000 euro distribuiti a 234 fornitori del territorio e con 7.073.621 euro elargiti ai 227 dipendenti attraverso stipendi, tredicesime e accantonamenti previdenziali.
DIPENDENTI. L’importante fetta del bilancio Cogesa dedicata ai suoi lavoratori fa della Società uno dei primi avamposti dell’occupazione in Centro Abruzzo, assieme alla Magneti Marelli e alla 3G.
Un valore, quello del lavoro, su cui Cogesa continua a scommettere, come testimoniano le 38 nuove assunzioni fatte lo scorso marzo, da un’intuizione dell’amministratore unico Vincenzo Margiotta (dopo l’autorizzazione sia in controllo analogo sia in assemblea dei soci), per risolvere il problema della precedente graduatoria in scadenza a fine mese. La quasi totalità dei lavoratori che compongono la squadra Cogesa è assunta a tempo indeterminato, cosa che comporta una maggiore stabilità per i dipendenti stessi e poi anche per l’azienda, che può contare su figure formate e all’altezza del compito da svolgere anche grazie all’esperienza acquisita nel tempo.
FORMAZIONE. Le capacità dei lavoratori, poi, vengono stimolate periodicamente con la formazione su cui Cogesa ha particolarmente investito, spendendo la somma di 35.373 euro, quasi il doppio di quella dell’anno precedente. Il tutto per avere persone sempre aggiornate con le ultime metodologie sulle mansioni da svolgere e poi ancor più motivate grazie alla preparazione pratica e teorica periodica.
In concreto la formazione ai dipendenti si è tradotta in più di 1.300 ore complessive
per un totale di 33 corsi diversi, dalla sicurezza agli appalti, al management e all’anticorruzione, fino ad arrivare ai corsi dedicati ai carrellisti e all’uso di altri mezzi e dispositivi tecnici.
SOFTWARE. Gli investimenti nella formazione del personale fanno il paio con quelli sui software (passati da 16.000 a 36.000 euro nel 2018) per agevolare e rendere più preciso il lavoro dei dipendenti ad ogni livello, dagli amministrativi agli operatori. Per questo sui mezzi sono previsti sistemi di controllo e di aiuto nella localizzazione dei punti di presa durante il servizio domiciliare della raccolta differenziata, o di gps e satellitari che consentono di monitorare percorsi e tappe di ogni viaggio, per razionalizzare al meglio i giri e risparmiare su tempi, costi e emissioni in atmosfera.
IL MODELLO COGESA. Il modello è quello dell’”hub and spoke”, con i centri di raccolta distribuiti sul territorio come satelliti collegati in rete alla “casa madre”. In un’ottica di razionalizzazione di tempi e costi, coi mezzi che percorrono distanze più brevi, consumano meno carburante e impattano meno sull’ambiente. Gli obiettivi generali si traducono in traguardi nei 65 Comuni soci, con modelli replicabili dei servizi. Fra cui il compostaggio domestico, la raccolta differenziata porta a porta e la pulizia. Il fine è quello del recupero materiali, in un’ottica di economia circolare, che porta alla crescita dell’azienda, riduzione dell’impatto ambientale e elevata qualità della vita nei Comuni gestiti.
In questo senso, sono state risparmiate 152 tonnellate di emissioni di anidride carbonica (CO2) nel 2018, grazie all’ingresso di 51 mezzi Euro 6 su 121 in totale.
SICUREZZA. Tali sistemi di controllo e monitoraggio introducono anche un altro aspetto sui cui la dirigenza Cogesa ha particolarmente spinto, cioè la sicurezza. Basti pensare che gli acquisti per i Dpi (Dispositivi di protezione individuale) per i dipendenti sono più che triplicati nell’ultimo anno, passando da 22.000 a 71.000 euro.
Per Cogesa sicurezza significa per forza di cose anche tutela dell’ambiente e del territorio, oltre che delle persone che lo abitano. Per questo una organizzazione più efficiente e costante durante tutto l’anno ha consentito di ridurre ad un terzo anche le spese per lo smaltimento del percolato da 317.609 a 108.601.
TASSE. In questo senso diventano per Cogesa un valore aggiunto anche le tasse, grazie al sistema del welfare locale che riescono a generare. Tra queste in particolare segnaliamo quelle regionali di proprietà sui veicoli (84.594 euro); quelle per Imu, Tasi e Tarsu (54.365 euro) e quella regionale sul deposito in discarica (289.940 euro) per un totale di 430.110 euro.
UFFICIO ECOSPORTELLO – RECOLAMI – INGOMBRANTI. L’ufficio Eco sportello- reclami- Ingombranti è stato avviato in maniera sperimentale da gennaio 2018 in concomitanza con l’estensione del servizio porta a porta nel Comune di Sulmona e nelle unità locali di San Demetrio e Capestrano.
Da gennaio a dicembre 2018 sono stati ricevute circa 31.000 richieste, di cui 16.000 di prenotazione per il ritiro domiciliare degli ingombranti e 15.000 di informazioni e segnalazioni. Nel periodo agosto 2018 - dicembre 2018 sono stati gestiti 1.209 reclami, di cui il 90 % chiusi per risoluzione entro pochi giorni.
Il restante 10% ha richiesto azioni successive.
In media vengono gestiti 250 reclami puri al mese.
Per gli ingombranti in media vengono ricevute circa 1200 chiamate di prenotazione al mese, altrettante vengono effettuate in uscita per la fissazione dei relativi appuntamenti per l’esposizione.
Da giugno 2018 si è proceduto ad effettuare una vera e propria gestione del reclamo che permette di verificare l’avvenuta chiusura, attuando anche il cosiddetto sistema di “recall” (richiamata), indispensabile per evitare il ripetersi dei disservizi.
Solo per l’Ecosportello di Sulmona nel 2018 sono state servite per la consegna la sostituzione delle attrezzature a circa 7.500 utenze e 500 condomini.
Per tutte le consegne effettuate sono stati redatti fogli di consegna nominativi, corredati dell’iscrizione al ruolo Tari, che ha consentito di abbattere notevolmente il fenomeno degli abusivi, non consegnando le attrezzature a chi non ha dimostrato di pagare la tassa dei rifiuti.
COMUNICAZIONE E CUSTOMER CARE. Nel 2018 Cogesa ha destinato circa 50.000 euro alla comunicazione e alla cura dell’utenza, attraverso l’organizzazione di iniziative scientifiche, culturali e sociali, con la quasi totalità dei fondi arrivati da un bando Anci-Conai.. In particolare, è stata messa al centro dell’organizzazione dei servizi la persona, più che l’utente, attraverso un rapporto diretto distribuito tra Ecosportello, telefonate, Whatsapp, sms, email, interazioni costanti sui quattro social network del momento (Facebook, Instagram, Twitter, Telegram). I nuovi mezzi di comunicazione hanno concesso di andare oltre i canonici orari di sportello, rispondendo fino a tarda sera, domeniche e festivi compresi. Per andare incontro alle esigenze delle persone che non hanno dimestichezza coi nuovi mezzi di comunicazione pubblichiamo e distribuiamo gratuitamente ogni tre mesi una rivista di settore, “Ambiente 3.0 – Cogesa informa” con info utili, articoli di approfondimento e panoramica sulle principali attività della Società. In questo senso si colloca anche la stampa e la distribuzione del Rifiutologo, il manuale del rifiuto dalla A alla Z per avere dritte sulle modalità di conferimento dei materiali.
Rientrano in questo comparto gli eco-incontri con la popolazione: ne sono stati fatti una cinquantina nei vari Comuni soci, per più di 150 ore complessive, organizzati in locali parrocchiali e centri comunali, dove tramite il contatto diretto con le persone si è provato a dare una mano sull’introduzione del porta a porta nei vari Comuni subentrati o in quelli che hanno mutato il servizio. Da aggiungere anche le eco-lezioni nelle scuole: una trentina dalle elementari ai licei per altre 120 ore complessive; in particolare, negli istituti superiori sono stati avviati una serie di progetti a seconda dell’indirizzo di studi, che vedranno i vari licei e istituti professionali diventare dei veri e propri laboratori ambientali. E’ stato fatto anche – grazie alla sensibilità della Direzione dell’Istituto di pena di piazzale Vittime del dovere – un ciclo di eco-incontri coi detenuti, all’interno del supercarcere, incontrando tutta la popolazione carceraria interessata dalla raccolta differenziata.
In più, nel 2018 il bando Anci – Conai ha promosso la comunicazione di Cogesa SpA con un finanziamento da 48mila euro. Dopo aver partecipato alla selezione sui progetti di comunicazione locale la Società si è aggiudicata lo stanziamento maggiore previsto per la linea di finanziamento.
La sostenibilità che ha guidato i processi operativi e comunicativi di Cogesa è piaciuta e sono state soprattutto apprezzate le varie azioni messe in campo. Dal trimestrale “Ambiente 3.0 Cogesa informa”, alle campagne comunicative capillari sui vari canali social della Società, il cosiddetto Rifiutologo (cioè il manuale del rifiuto dalla A alla Z), le più di 20 eco-lezioni fatte nelle scuole di ogni ordine e grado nei vari Comuni del territorio (per più di 120 ore complessive), la consegna degli ecobox in cartone per enti e uffici, i più di 20 eco-incontri con la popolazione (per più di 150 ore), fino ai corsi di formazione a cascata per i dipendenti.
Cogesa, inoltre, ha fatto della trasparenza il suo valore aggiunto, andando oltre i dettami imposti dalle norme e rendendo Soci e Utenti non solo partecipi, ma protagonisti delle scelte societarie e dell’organizzazione dei servizi. Il tutto nell’ottica di un miglioramento costante della qualità dei servizi erogati e dei livelli di soddisfazione percepiti all’esterno, confermato anche dall’alto gradimento dei questionari distribuiti alla popolazione di riferimento che ha superato l’85 per cento.
BENEFICENZA. Nel 2018, inoltre, Cogesa ha aperto 14 bandi di selezione pubblica di personale, a cui hanno partecipato 1.571 persone, che hanno versato una quota di partecipazione. Di questa, 5 euro andranno in beneficenza per un totale di 7.855 euro da dividere tra associazioni del territorio.
Nessun commento:
Posta un commento