Perché chiudere ora con questa urgenza? Visto che paghiamo tariffe salatissime, qualche risposta sarebbe doverosa".
Alleghiamo un estratto dell'esposto di settembre 2018 sulla condizione dei piloni della rampa di Bussi.
Segreteria Operativa Forum Abruzzese dei Movimenti per l'Acqua
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"Gran Sasso, la storia ufficiale non è quella di Strada dei Parchi.
I documenti pubblici dicono che:
1)nessuno ha chiesto soldi a SdP per gli interventi strutturali;
2)accuse
riguardano deficit di precauzioni in un fatto specifico di manutenzione
(caso del Toluene); se prese, nessuna reiterazione del reato;
3)I
rischi maggiori derivano dalle 2.300 tonnellate di sostanze chimiche
pericolose in due (su venti) esperimenti nei laboratori di fisica
nucleare, materiali che vanno allontanati.
In
relazione all'incresciosa vicenda del Gran Sasso e in vista del
Consiglio Regionale straordinario di domani riteniamo doveroso fare
riferimento ai soli documenti ufficiali per verificare la fondatezza delle varie affermazioni e prese di posizione dei soggetti a vario titolo interessati.
Si scoprirà infatti che:
1)leggendo
gli atti (fine indagini, perizie ecc) della Procura di Teramo è
evidente che per Strada dei Parchi l'accusa è relativa al caso specifico
della presenza di toluene nelle acque a maggio 2017, avvenuta durante i
normali lavori di manutenzione dei tunnel. Strada dei Parchi non
deve/doveva intervenire con lavori straordinari ma, secondo i
magistrati, "solo" a)accorgersi di essere in un posto vulnerabile; b)prendere quindi le precauzioni necessarie nella gestione manutentiva ordinaria.
Fatto questo, SdP non può neanche reiterare il reato.
Esempio.
Se dovesse ridipingere i tunnel e lo fa con tutte le precauzioni (usa
vernici adeguate ecc.) non rischia nulla. Di cosa stanno parlando,
quindi?
2)Sugli investimenti infrastrutturali per la sicurezza nessuno ha chiesto i 172 milioni necessari a Strada dei Parchi.
Anzi, basta leggere la Delibera di Giunta Regionale 33/2019 (che
abbiamo già inviato alla stampa con il comunicato del 18 aprile) per
evidenziare che i fondi sono stati chiesti ai ministeri.
3)Dalla
documentazione di Prefettura di L'Aquila e Procura emerge chiaramente
che il maggior rischio per l'acquifero deriva dal rischio di incidente
rilevante a causa dello stoccaggio, irregolare in base alle leggi
(art.94 del Testo Unico dell'Ambiente), di 2.300 tonnellate di sostanze
pericolose nei Laboratori di Fisica Nucleare in due degli oltre venti
esperimenti (1.000 tonnellate di acqua ragia dell'esperimento LVD in
sala A e 1.292 tonnellate di trimetilbenzene in sala C dell'esperimento
Borexino). Per questo i laboratori sono classificati Impianto a Rischio
di Incidente Rilevante.
Le sostanze pericolose
devono essere allontanate dalle captazioni idropotabili come prevede la
legge e come ha stabilito, infatti, la Regione con la delibera 33/2019
(seppur dando inspiegabilmente tempo fino al 31/12/2020).
4)Non
a caso la Procura ha sequestrato la rete acquedottistica sotto i
Laboratori di Fisica Nucleare ma non quella sotto l'autostrada. In caso
di pericolo di reiterazione del reato avrebbe dovuto prendere misure
cautelari nei confronti di cose o persone attinenti i tunnel, cosa che
non ha neanche richiesto.
5)La Procura ha inviato a tutti gli enti le carte sulle criticità emerse dal punto di vista strutturale (dalla
mancata impermeabilizzazione delle sale dei laboratori e delle condotte
idriche nei tunnel allo stoccaggio irregolare delle sostanze) affinché si metta in sicurezza il sistema.
Ecco, su quest'ultimo punto servono risposte concrete e non certo prove di forza autoreferenziali.
Come sempre siamo disponibili a fornire tutta la documentazione ufficiale necessaria."
Segreteria Operativa Forum Abruzzese dei Movimenti per l'Acqua
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