ROCCARASO - "Conoscere realmente quello che si sta facendo. Costruire sapori ed emozioni, raccontando il proprio territorio. Avere rispetto per il proprio lavoro e per i propri clienti. Non è un percorso semplice quello che porta alla formazione e alla realizzazione di un grande chef e soprattutto in continuo divenire, ma con la passione e l’impegno quotidiani ci si può riuscire. I fratelli Torsiello, Cristian e Tomas, chef il primo, maître il secondo, diplomatisi all’Istituto Alberghiero di Roccaraso, hanno incontrato gli studenti dell’Istituto superiore altosangrino questa mattina, nell’ambito dell’iniziativa “Autunno stellato”, trasmettendo loro entusiasmo e competenze, raccontando la loro storia e la loro passione.
Lo hanno fatto in maniera semplice e accorta. Quella stessa accortezza nella preparazione dei piatti, nel servizio, nella scelta delle materie prime che ha portato la loro “Osteria Arbustico” di Valva (Salerno) a conquistare, nel 2015, la prima stella Michelin. Lo chef Cristian ha preparato per loro un antipasto (Trota marinata e affumicata su crema di cavolfiori con uova di trota e scorza di arancia candita) e un dolce (Ricotta e pere). Piatti all’apparenza semplici, ma dietro i quali c’è un lungo lavoro di prove, ricerca e tecnica. Il maître e sommelier Tomas ha selezionato un vino per l’abbinamento, immancabilmente abruzzese, un trebbiano dell’alta Val Pescara.
«Il prezioso messaggio che i nostri studenti ricevono dai grandi ospiti del nostro “Autunno stellato”», ha detto il Dirigente scolastico, Pino De Stavola, agli studenti, «ruota, giustamente, sull’importanza della formazione, a partire dai banchi di scuola. Ed è anche per questo che vogliamo offrirvi tali opportunità formative. In cucina, in sala, in hotel entrate sempre in punta di piedi, con la giusta tensione emotiva per continuare a crescere nel percorso che avete scelto per il vostro futuro». I fratelli Torsiello hanno insistito poi sull’importanza di pulizia, rigore e rispetto nel lavoro. In cucina, ma anche in sala. «Alla base di un grande piatto», ha detto Cristian, “ci sono la conoscenza del proprio lavoro e di quello che si sta facendo, cercando di creare nei piatti una propria identità». «Oggi la clientela è molto attenta», ha aggiunto Tomas, «e bisogna saperla fidelizzare, con la giusta accoglienza, la giusta attenzione, ma anche con una conoscenza profonda dei prodotti che vengono serviti e preparati per loro. Sala e cucina non possono essere dimensioni separate, ma sono dimensioni in continuo dialogo e con un ottimo rapporto tra loro.»"
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