"Senza fare alcuna polemica, le contestazioni mosse non riguardano tanto il merito della questione che potrebbe essere comunque persino condivisibile.
Il problema politico sta tutto nel metodo che ancora una volta appare incomprensibile. Non si capisce infatti la fretta di dover aderire ed approvare una convenzione nonostante la sospensiva mossa al CEV da parte dell’Autorità Nazionale Anticorruzione. Consorzio sul quale si stanno concentrando anche le attenzioni della Guardia di Finanza come riportato nella delibera della medesima autorità. Non si capisce quali siano stati i criteri di scelta del suddetto Consorzio considerando il fatto che di consorzi Energetici, NON SOSPESI, ce ne sono diversi persino in Abruzzo.Non si capisce infine perché la maggioranza consiliare abbia votato una simile proposta di delibera senza che agli atti fosse presente la necessaria documentazione istruttoria (atto costitutivo, statuto, testo della convenzione). I consiglieri di maggioranza presenti, se si trattasse di soldi loro o di loro familiari, firmerebbero un qualunque contratto con banche, poste o altri enti senza avere piena conoscenza delle condizioni contrattuali?Inoltre questa vicenda rispecchia pedissequamente una cattiva abitudine a cui questa amministrazione ci sta abituando. Si vive nella costrizione di dover firmare convenzioni in stato di urgenza a causa dell’imminente scadenza di questo o di quell’altro termine. Così accade ormai da anni per il rinnovo al CO.GE.SA , così è accaduto sulla impossibilità di discussione dell’ubicazione del nuovo plesso scolastico e così accade oggi con il Consorzio CEV dove, essendo imminente la scadenza del 1 gennaio 2016, si è costretti ancora una volta a discutere con la massima impellenza, o meglio a non discutere, a non poter valutare. La cosa che in conclusione ci preoccupa maggiormente è che l’amministrazione comunale continua a non rispondere su questioni, sollevate sia in consiglio comunale che in sede pubblica, di grande importanza. Solo per citarne alcune: la tassa sui rifiuti; il completo smembramento del viale medaglia D’oro G. Di Bartolo contrastante con le false rassicurazioni della campagna elettorale; il blocco quasi totale delle pratiche post-sisma".