SULMONA - "L’ordinanza del Consiglio di Stato, depositata in segreteria lo scorso 20 ottobre non può passare sotto silenzio perché sottende anche precise responsabilità politiche dell’amministrazione Ranalli. Sull’affidamento del servizio di gestione del ciclo integrato dei rifiuti urbani al Cogesa da parte del Comune, resta ancora sospesa una spada di Damocle: quella della legittimità degli atti"si legge in una nota giuntab in redazione a firma di Mimmo Di Benedetto, Luigi La Civita e Alessandro Lucci
"Con il rinvio della questione alla Corte di Giustizia europea, il Consiglio di Stato ha posto ben due pregiudiziali che la dicono lunga sulla modesta attenzione che l’amministrazione ha posto nell’adottare l’affidamento del servizio al Cogesa. L’unica premura che Sindaco e giunta hanno dimostrato, allora, è stata quella di volersi solamente liberare del servizio di nettezza urbana. A testimoniarlo il fatto che per più di un anno, dall’insediamento di questa maggioranza, fino a qualche mese prima dell’affidamento, l’amministrazione non aveva un’idea di come procedere. Salvo poi, nell’ultimo mese, scelta del tipo di affidamento e affidamento stesso sono stati un tutt’uno. Poco interessavano i problemi conseguenti. Un esempio per tutti quello legato al personale delle cooperative che non è diventato dipendente del Co.ge.sa. Spa così come era stato assicurato loro dall’Amministrazione. Già allora, la minoranza, dinanzi a tanta approssimazione e fretta, mise in guardia la maggioranza circa i problemi che un affidamento poco ragionato avrebbe potuto comportare per il Comune di Sulmona, ed oggi, puntuale, il problema resta. Aggravato ancor di più, dal fatto che, così come si legge nell’ordinanza del Consiglio di Stato, la Quinta Sezione non <ha potuto tenere conto della memoria depositata dal Comune, perché tardiva>. E’ incredibile come l’amministrazione Ranalli anche in questo caso si contraddistingua nel fare il contrario di quello che le circostanze richiedano, non seguendo di fatto con la dovuta attenzione un contenzioso al alto rischio per la Città. La responsabilità di questo ulteriore grave fatto è oggettivamente addebitabile all’amministrazione che persevera, anche nella gestione del contenzioso, ad avere quella superficialità che ha dimostrato nell’affidamento. La vicenda è ancora più grave se si pensa che, a Palazzo san Francesco, c’è un assessore con la delega al contenzioso, Luisa Taglieri: assessore che si trova in giunta perché il Psi, con il consigliere Mario Sinibaldi, eletto in minoranza, è entrato in maggioranza per <il rilancio di questa città> e perché, per dirla con le parole del coordinatore Franco Pingue, <non è più possibile che gli amministratori si rilassino visto le urgenze ed emergenze di Sulmona>. Qui più che di rilassatezza si deve parlare di una vera e propria assenza. Dimostrazione che entrati in maggioranza con l’obiettivo di curare gli interessi della Città, i socialisti, si sono allineati allo stile superficiale e sottomesso tipico dell’amministrazione Ranalli. Visti i risultati, non si comprende per quale motivo il Psi e il suo assessore debbano stare in maggioranza".
Mimmo DI BENEDETTO Luigi LA CIVITA Alessandro LUCCI
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