SULMONA - Alberto La Volpe, già tra i fondatori del TG3 e direttore del TG2 dice la sua sulla radiotelevisione pubblica, la più grande azienda culturale italiana, strumento principe dall’ unificazione della lingua nazionale alla formazione delle opinioni. Il libro è stato presentato ieri nella sala della comunita' montana peligna a Sulmona.Presenti oltre all'autore Alberto La Volpe, Ennio Bellucci ex giornalista Rai, che ha moderato il dibattito, Rodolfo De Laurentiis ex membro del consiglio d'amministrazione della tv di Stato, Antonio De Crescentiis presidente della Provincia dell'Aquila e Peppino Ranalli sindaco di Sulmona.Monarchia o repubblica nell’ informazione, partiti politici e giornalisti, BBC o Minculpop.
Accese polemiche accompagnano da decenni, per non dire dalla nascita, il modello RAI-TV e le sue gestioni. La Volpe non le evita, anzi le sfida.La RAI che cambia non può a sua volta eludere le sfide portate al Servizio Pubblico dal rinnovamento della politica sollecitato con veemenza da gran parte dell’ opinione nazionale, nè da quella dell’ innovazione tecnologica che ha spalancato l’ orizzonte infinito del WEB e propone a getto continuo supporti tecnici potentemente invasivi. Il “giornalista lottizzato” è riducibile a uno specchio del potere di turno, è un ricordo di Jurassic Park o continua ad agire indifferente alle mutazioni genetiche dell’ informazione?.Al termine dell'incontro numerose sono state le domande rivolte dal pubblico all'autore del libro La Volpe.