La stessa cosa succede a Sulmona dove l’ENI, gestita da personaggi senza scrupoli, che privilegiano il denaro e non l’Uomo, progetta e cerca fraudolentemente di realizzare una Centrale di Compressione del Gas del Metanodotto Adriatico, in un’area fragile e inadatta come la Conca Peligna, caratterizzata dal fenomeno della “riconversione termica” per la sua particolare conformazione orografica che amplifica i danni che si possono causare alla salute degli abitanti dall’inquinamento atmosferico emesso dalla Centrale"si legge in una nota giunta in redazione a firma di Antonio Ruffini dell'Associazione Culturale “Insieme per il Centro Abruzzo
Tutto ciò perché il Centro Abruzzo, la Conca Peligna e Sulmona “non sono considerati” all’esterno dell’Abruzzo (e forse neanche nello stesso Abruzzo), tant’è che sono considerati “aree marginali”, dove è concesso tutto a tutti.
E questo perché, fatte le debite eccezioni, siamo una “massa di pecoroni” che non sappiamo difendere né il nostro territorio né i nostri figli e nipoti.
Alla base di tutto ciò a “Sulmona come a Roma” c’è la mancanza di rispetto verso noi stessi.
Se “non abbiamo rispetto di noi stessi non possiamo, poi, pretenderlo dagli altri”.
Gli italiani sono malcontenti e insoddisfatti di se stessi così come lo siamo noi sulmontini, sempre pronti a lamentarci ma incapaci di impegnarci in attività e privi di iniziative per cercare di migliorare la nostra situazione.
Se vogliamo tornare a contare com’è stato nel passato quando Sulmona godeva di prestigio ed importanza, dobbiamo impegnarci tutti, dalle categorie di lavoro agli operatori economici, imprenditori, sindacati, associazioni ed in particolare alla Politica in cui i Partiti, finora latitanti, tornino a lavorare nell’interesse della Città e non per quello di “bottega”. I sindaci della Conca Peligna sono invitati, pertanto, a “unirsi” per tornare a lavorare “insieme”.
IL PRESIDENTE
(Dott. Ing. Antonio Ruffini)