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mercoledì 28 maggio 2014

"MONTAGNE DI CARTA"TRE SERATE D'INCONTRI A SULMONA

SULMONA - La letteratura di montagna rappresenta e stimola quell’intricato meccanismo  fatto di sogni e ambizioni che alberga in ogni uomo e lo spinge da sempre alla costante e appassionata ricerca dei propri limiti e al desiderio di abbattere i confini fisici che lo imprigionano, innalzandosi verso l’alto, fin dove il piede non può più procedere.La sezione di Sulmona del Club Alpino Italiano ha voluto dedicare a questo tema tre serate di incontri con il titolo intrigante, “Montagne di Carta”, in cui verranno presentati altrettanti libri freschi di stampa, che rispecchiano i diversi tipi di approccio con cui oggi la letteratura continua ad occuparsi dell’universo montagna.

Il tema della ricerca antropologica, con il libro “L’ultima estate, storie di pastori della Maiella” di Luca  Del Monaco e Bruno D’Amicis, in cui le parole si fondono con l’arte dell’immagine fotografica, per raccontare i segreti di un mondo che sta scomparendo.L’emozione e il sentimento, nella raccolta di racconti “ Appennino Centrale, parole, storie, ricordi”, in cui vari autori danno voce a momenti ed esperienze di vita per provare a descrivere che cosa porta persone di diversa estrazione sociale ed età, ad entrare nelle pieghe della montagna, con i suoi boschi, i sentieri, le cascate, la neve, il silenzio, l’austerità, e a farne una ragione e uno stile di vita.Per chiudere, la bella opera di ricerca di memoria storica nel libro di Stefano Ardito “Storia dell’Alpinismo in Abruzzo”, che restituisce a personaggi del passato e contemporanei e a tanti luoghi sorprendenti di questa regione, il giusto posto nel panorama alpinistico. Un impulso e una tradizione che hanno sciorinato nel corso di vari secoli un susseguirsi di eventi come una sorta di ragnatela fatta di piccole e grandi imprese, in cui alle montagne, immutabili nel tempo, si affiancano figure di uomini, spesso sconosciuti e schivi, ma tutti accomunati da una passione bruciante che porta a scoprire e a percorrere una dimensione parallela fatta di cristalli di neve e di roccia, in cui l’animo di ognuno di essi conosce gli attimi zen di una diversa consapevolezza.