Questo il titolo del libro – Adolfo Urso e Mauro Mazza, in un coro a due che ritma i passaggi più significativi della Secondo Repubblica, fanno il bilancio di una esperienza politica ed umana che a tratti è stata esaltante e che adesso deve ritrovare identità, senso di marcia e una leadership credibile. Il duetto è una sorta di intervista vis à vis dove Mazza - giornalista dal 1979,
prima al Secolo d’Italia e poi alla Rai dove è stato direttore del Tg2 e di Raiuno, da giugno alla guida di Rai Sport - punteggia soprattutto la cronaca mentre Urso - anche lui giornalista del Secolo; ex portavoce di An, parlamentare per cinque legislature ed ex viceministro del Commercio estero - ripercorre i passaggi politici, retroscena compresi, di una avventura che ha portato An al 15 e passa per cento, al governo e poi allo scontro suicida di Fini contro Berlusconi.
Ovviamente proprio alle scelte dell’ex presidente della Camera, fino al famoso «Che fai, mi cacci?» è dedicata ampia parte del libro. Il giudizio di Urso e Mazza è assai poco lusinghiero verso Fini: secondo gli autori avrebbe dovuto battersi per diventare segretario del Pdl e invece si è asserragliato a Montecitorio preparando lo strappo con il Cavaliere. Un errore disastroso, nel quale hanno giocato componenti non solo politiche ma anche personali e spinte «di altra natura» (il riferimento alla vicenda della casa di Montecarlo e alla disinvoltura di Giancarlo Tulliani, fratello della compagna di Fini è palese) che «hanno fatto deragliare il treno della Destra e della storia».
Adolfo Urso |
Destra oltre Berlusconi. C’è una Destra stretta attorno a Berlusconi - insiste Urso - forte ma minoritaria. E c’è una Destra al di fuori del Pdl, che non vota o disperde il
proprio voto». Naturalmente affinché questa prospettiva si concretizzi, sono necessarie alcune condizioni. Prima fra tutte un adeguato meccanismo elettorale: «La storia ci insegna - dice Urso - che solo nei sistemi maggioritari la Destra può emergere e imporsi. Si tratta quindi di completare il percorso verso il presidenzialismo perché serve un Sindaco d’Italia e ancor di più un Sindaco d’Europa». Perché chi è autenticamente di Destra non può non reclamare «più Europa».
La sintesi finale è un appello all’ottimismo della volontà. «L’Italia è angosciata perché non vede una prospettiva. Non la può vedere in Berlusconi. Ma non la vede
più nemmeno nel Pd e tantomeno in Grillo, anche quando vota per il Pd o per Grillo. Tocca alla Destra riprovarci. Vent’anni dopo. E oltre»
Mauro Tirabassi |
1993-2013: in questi due decenni si consuma la parabola dei vincitori della svolta di Fiuggi. «Duellanti senza regno», come dimostrano il fallimento di Futuro e libertà e la diaspora della Destra
Mauro Mazza
È giornalista professionista dal 1979. Ha lavorato al «Secolo d’Italia» e all’Adn Kronos. Dal 1991 è in Rai. Direttore del Tg2 (2002-2009) e di Rai Uno (2009-2012), è alla guida di Rai Sport dal giugno 2013. Ha pubblicato diversi volumi di saggistica, fra cui I ragazzi di via Milano (Fergen, 2006). Con il romanzo L’Albero del Mondo (Fazi, 2012) ha ricevuto numerosi riconoscimenti tra cui il Premio Acqui Storia.
Adolfo Urso
È giornalista professionista dal 1983. Ha lavorato al «Secolo d’Italia», al «Roma» e a «L’Italia settimanale». Coordinatore nazionale del Comitato promotore e poi portavoce di Alleanza nazionale, parlamentare per cinque legislature (1994-2013) e viceministro al Commercio estero (2001-2006 e 2008-2010). Ha pubblicato diversi volumi di saggistica, tra cui L’età dell’intelligenza (Settimo Sigillo, 1984) ed Euroglobal (Marsilio, 2003). È presidente della Fondazione Farefuturo e direttore della rivista «Charta minuta».