SULMONA - Si chiama Silvia Pesante e proviene dalla Casa Circondariale di Frosinone il nuovo direttore della Casa di Reclusione di Sulmona."La direttrice eredita una situazione, quella sulmonese, seppur in ordine per la qualità del lavoro profuso da tutti i dipendenti siano essi di polizia Penitenziaria che facenti capo al Comparto Ministeri, irta di gravosi problemi"si legge un una nota a firma di Mauro Nardella della Uil penitenziari.
"Ad un numero sempre crescente di detenuti di elevatissimo spessore criminale(460 e, a quanto pare destinato a crescere sempre più), fa da eco una diminuizione sempre più drammatica del personale di Polizia Penitenziaria costretto, da diversi mesi a questa parte oramai, a turni che in alcuni casi arrivano anche a 12 ore. Un numero di uomini falcidiato da diversi interventi da parte del Dipartimento dell’Amministrazione che, nel fare di pochissimo tempo, ha ritoccato in negativo la pianta organica dell’istituto portandolo dalle 328 unità previste dal decreto ministeriale del 2001 a 271 all’inizio di quest’anno salvo poi ridurlo ulteriormente pochi mesi dopo di ulteriori 15 unità. Personale, quello attualmente operante presso l’istituto peligno, quindi destinato a non essere integrato da nuove leve per molto tempo ancora .
La su descritta situazione, che stona parecchio con l’implementato riassetto circuitale e che ne ha aumentato il carico non solo riferibile alla caratura criminale dei nuovi reclusi ( escluivamente Alta Sicurezza e collaboratori di giustizia) ma anche e soprattutto a quello prettamente lavorativo, sta rendendo sempre più difficile e pressante la condizione lavorativa del personale.
Dopo pochi mesi si è potuto notare, infatti, un raddoppio delle traduzioni e dei piantonamenti ( ad ottobre sono stati ricoverati 5 detenuti tutti contemporaneamente presso l’ospedale civile di Sulmona con notevole aggravio delle condizioni di lavoro stante la non garanzia data in fatto di sicurezza da un repartino che da sempre la Uil Penitenziari non ha osato definire un’autentica trappola per topi); sono aumentati notevolmente i carichi di lavoro in tutte le Aree del carcere ed in special modo nei reparti detentivi, nel settore colloqui, al magazzino detenuti, presso l’Area Sanitaria e, per ovvi motivi legati alle posizioni giuridiche degli attuali detenuti, presso l’ufficio Comando e L’unità Operativa “matricola”.
Se si pensa che l’età media degli attuali operatori si aggira intorno ai 45 anni il resto è tutto detto.
La nuova trova quindi una situazione non certo idilliaca costretta, come sarà, a sobbarcarsi anche l’onere di rirpistinare idonne condizioni di sicurezza e salubrità, operazione, quest’ulimna, non facilmente attuabile per via di manutenzioni fatte solo grazie ad operazioni in economia e senza l’ausilio di sufficienti finanzimenti ( preoccupanti sono le infiltrazioni di acqua piovana degli ultimi giorni e la condizione degli impianti idraulici e termici).
Per la Dr.ssa Pesante quindi sarà una vera “gatta da pelare” ridare spessore ad un carcere mantenutosi in piedi solo grazie allo spirito di sacrificio e all’innato senso di abnegazione caratterizzante tutti gli operatori penitenziari nessuno escluso.
La Uil penitenziari augura al neo direttore buon lavoro e, stante la situazione attuale, buona fortuna!! "
Il Segretario Provinciale e Vice Regionale
Mauro Nardella
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