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martedì 28 agosto 2012

CAL: ENTRO 7 SETTEMBRE LE PROPOSTE. MASCIA E TESTA "DUE SOLE PROVINCE"


SULMONA -Entro il prossimo 7 settembre, prossima seduta del Cal, i componenti del Consiglio delle Autonomie Locali dovranno presentare al Presidente Antonio Del Corvo le proposte di riordino delle Province abruzzesi. E' quanto emerso dall'assemblea di oggi del Cal, che si è riunita nella sede del Consiglio regionale dell'Abruzzo, per affrontare il tema della riorganizzazione del sistema delle Province. Dopo un lungo dibattito, inoltre, il Consiglio delle Autonomie Locali ha richiesto al Servizio legislativo del Consiglio regionale di redigere un parere in ordine alla sussistenza delle condizioni per un'impugnativa dinanzi alla Corte costituzionale da parte della Regione dell'articolo 17 del D.L. n. 95 del 6 luglio 2012,
convertito con Legge n. 135 del 7 agosto 2012, che prevede appunto il riordino del sistema delle Province. Il primo incontro, presieduto dal Presidente Antonio Del Corvo, è stato occasione in cui componenti hanno voluto manifestare le proprie strategie e tecniche per arrivare ad un obiettivo condiviso. I comuni e le province abruzzesi si sono confrontate apertamente ed animatamente per cercare di predisporre i criteri secondo i quali elaborare una proposta risolutiva entro il termine prefissato per il prossimo 2 ottobre. Il discorso da affrontare è parso abbastanza complicato, i tempi molto ristretti e le ipotesi molteplici, perciò, già nella prossima seduta del CAL, il presidente Del Corvo ha chiesto di formalizzare le proposte dei Comuni e dei componenti del CAL. “L’iter previsto, anche dopo il progetto che presenteremo ad Ottobre - ha dichiarato Del Corvo – non incontrerà sicuramente pochi ostacoli, ma è importante avere delle risposte concrete, oggi, dai sindaci dei Comuni d’Abruzzo, che come padroni del territorio devono presentare  le loro proposte su questo tavolo per mettere in campo un’idea di riordino delle circoscrizioni provinciali. Durante la riunione è venuta fuori, la volontà di sollecitare la Giunta Regionale, affinché faccia ricorso alla Corte Costituzionale, in virtù proprio dell’incostituzionalità della legge del Governo Monti, al fine di ribadire l'autonomia delle Regioni nella riorganizzazione del proprio territorio avendo comunque come obiettivo quello del risparmio. Chiaramente sarà necessario un parere dell’ufficio legislativo che verificherà la fattibilità o meno del ricorso stesso. – Il CAL non ha la facoltà di fare ricorsi alla Corte Costituzionale – prosegue – ma può demandare alla Regione la possibilità di farlo, quindi metteremo nell’ordine del giorno della prossima seduta, prevista per il 7 settembre, il punto relativo al ricorso, valutando la possibilità di renderlo fattibile. Ci concentreremo, comunque, su una proposta ottimale di riordino, in sinergia con i sindaci e le parti sociali, per arrivare al 2 ottobre con una valida alternativa a quanto stabilito dal Governo, in considerazione dei tempi ridotti a disposizione”.
Infine, il Consiglio delle Autonomi Locali della Regione Abruzzo ha fissato il calendario delle prossime riunioni: 7, 12 e 21 settembre.

TESTA E MASCIA "IN ABRUZZO DUE PROVINCE"
"Il Comune e la Provincia di Pescara si presenteranno alla prossima riunione del Cal (Comitato per le Autonomie locali) a L'Aquila, il 7 settembre, con la formalizzazione della proposta avanzata dal centro-destra, ossia la riduzione delle Province abruzzesi da quattro a due: L'Aquila a occidente, e ad est una grande unica Provincia Appenino-Adriatica, costituita dall'area metropolitana Pescara-Chieti-Teramo, delimitata da un lato dal Tronto e dall'altro dal Biferno. Questa sembra l'unica ipotesi realmente percorribile e sulla quale e' possibile trovare la convergenza di tutte le forze istituzionali, al di la' delle appartenenze politiche". Lo hanno detto il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia e il presidente della Provincia Guerino Testa tracciando un bilancio della prima riunione odierna del Cal che si e' svolta oggi a L'Aquila. Il presidente del Cal, Antonio Del Corvo, ha chiarito in modo definitivo che la riduzione delle Province dovra' avvenire tenendo conto della fotografia dell'esistente cristallizzata al 24 luglio scorso, per cui non e' piu' possibile pensare di 'allargare' o ampliare le Province attualmente esistenti, inducendo alcuni Comuni a passare con l'una o l'altra Provincia, al fine di garantirne la sopravvivenza a tutti i costi. Un percorso in tal senso era stato ipotizzato nei giorni scorsi nel teramano che punta ad allargarsi acquisendo comuni dell'area vestina. "Dunque - chiariscono Testa e Mascia - le estensioni territoriali da considerare sono quelle schematizzate al 24 luglio scorso". Pescara ha espresso parere contrario alla proposta di sollecitare la stessa Regione Abruzzo a impugnare per incostituzionalita' la legge: "Abbiamo detto chiaramente - proseguono Testa e Mascia - di non condividere tale ipotesi, perche' contraria allo spirito stesso della spending review, concepita non semplicemente per 'tagliare' le Province, ma per perseguire, a giudizio del Governo, una riduzione dei costi".

TERAMO ANNUNCIA RICORSO AL TAR
Teramo pronta al ricorso al Tar contro la spending review che taglia la provincia. La riflessione sul riordino delle Province approda al tavolo istituzionale delle autonomie locali con la riunione del Cal, questa mattina, all'Aquila. La provincia teramana e' rappresentata dagli esponenti eletti, i sindaci di Roseto e Pineto, rispettivamente Enio Pavone e Luciano Monticelli, e con i membri di diritto il presidente dell'amministrazione provinciale Valetr Catarra ed il sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi. Catarra ha ribadito il suo aperto dissenso al metodo e al percorso individuato dal decreto sulla spending review e ha annunciato che la Provincia di Teramo, insieme ad altre Province italiane come Benevento e Rovigo per citarne alcune, fara' ricorso al Tar contro il provvedimento del Governo. "Sostengo e non da oggi che il provvedimento va impugnato perche' e' incostituzionale e di fatto sottrae ogni ruolo alle comunita' locali. La dimostrazione di quanto sia dannoso e' sotto gli occhi di tutti: ha gia' innescato una guerra fra territori che indebolira' tutta la regione. Detto questo il Cal dovra' deliberare sulla base delle proposte che verranno avanzate e il sindaco Brucchi ha annunciato che formalizzera' quella gia' discussa con gli altri sindaci teramani, il 23 agosto scorso, che prevede la conferma di tre Province con Pescara citta'-metropolitana. Diciamo che il confronto e' appena iniziato e l'auspicio e' che si alimenti con riflessioni serie e ponderate, sulla base di dati e scenari, che devono prefigurare le conseguenze delle diverse ipotesi in campo. Qui non sono in ballo le dislocazione di alcuni uffici pubblici ma le dinamiche sociali, economiche, demografiche che si metteranno in moto e che avranno conseguenze in tutta la regione per i decenni futuri"



TAGLIENTE (PDL) "IL PDL HA PAURA DI DECIDERE?"
"Si fa un gran parlare in questi giorni dell'abolizione e del riordino delle province abruzzesi. In ogni ambiente, in ognuno dei forum che impazzano in queste serate di fine agosto, sulle pagine dei social network, un po' dappertutto insomma, tranne che in casa Pdl, che rimane chiusa per ferie nonostante il pochissimo tempo rimasto a disposizione, dal momento che il Decreto Legge 95/2012, convertito in legge il 7 agosto scorso, concede soltanto settanta giorni per decidere sulla scorta dei criteri dei 350mila abitanti e dei 2500 mq". Lo sostiene il Consigliere regionale del Pdl, Giuseppe Tagliente, in merito al riordino delle province. "Perche' tanto incomprensibile silenzio, che ha peraltro aperto una pericolosa breccia alle discussioni inutili, ai campanilismi anacronistici, alle farneticazioni sterili? Il PDL ha paura di decidere? I vertici del partito sono impegnati soltanto sul terreno delle ricandidature e temono di alienarsi simpatie elettorali nel proporre e prendere posizione? Possibile non si rendano conto dell'occasione storica che stanno perdendo di ridisegnare in senso piu' moderno l'intera struttura di governo del territorio regionale? Che fine avete fatto coordinatori, deputati e senatori, presidenti ed assessori? La politica chiama, bussa alla vostra porta ma voi non ci siete. Svegliatevi, per favore, e convocate quel che resta della classe dirigente del centrodestra abruzzese per una discussione approfondita e seria sul'argomento. Prima che, come al solito, siano altri a decidere per questo nostro Abruzzo".