PRATOLA PELIGNA - In merito alle dichiarazioni sulla manovra finanziaria a firma dell'opposizione del Comune di Pratola Peligna (clicca qui), il gruppo di maggioranza "Vivere Pratola" risponde con una nota spiegando che "pur comprendendo la necessità di intervenire pubblicamente sulla manovra di bilancio sentita dai consiglieri Leone e Di Nino riteniamo doveroso respingere il loro attacco demagogico e strumentale e fare chiarezza. Con la convinzione che una corretta informazione costituisca l’unico mezzo attraverso il quale i cittadini possano comprendere meglio le ragioni di scelte assunte con senso di responsabilità e per il bene di tutti abbiamo ritenuto opportuno tenere
un’assemblea pubblica che si è svolta martedì 19 giugno presso il Teatro Comunale nel corso della quale abbiamo registrato una buona partecipazione da parte della cittadinanza" continua la maggioranza " Se i consiglieri Di Nino e Leone avessero preso parte all’incontro senza declinare l’invito e avessero attentamente analizzato i dati esposti nella relazione ivi presentata, probabilmente avrebbero evitato di offrire alla cittadinanza dei dati assolutamente parziali.
Infatti, le maggiori entrate da reperire nel Bilancio di Previsione del Comune di Pratola per l’anno 2012 ammontano non a 500mila euro, come erroneamente sostenuto, ma a circa 773 mila euro tra tagli ai trasferimenti e sacrificio da affrontare per il rispetto del saldo-obiettivo del patto di stabilità. (512.000 euro di taglio + 261.000 euro di obbiettivo per il rispetto del patto di stabilità) Si tratta di dati innegabili ed incontrovertibili sui quali non possono essere ammessi giochi di prestigio o mistificazioni.
E’ grave quindi affermare, come hanno fatto i consiglieri Leone e Di Nino, che la manovra di bilancio assicurerebbe alle “casse del Comune un saldo superiore per oltre 150mila euro”, così come è grave affermare che nella stessa non ci siano “segnali di ridimensionamento della spesa pubblica” (previsto anche nel bilancio 2012) facendo finta di ignorare i tagli progressivi e inesorabili che da tre anni i Comuni italiani subiscono vedendosi costretti a ridurre le spese correnti ogni anno….ma è il caso di dire che si è “arrivati all’osso”.
Infatti, prima di procedere a qualsiasi ipotesi di aumento delle aliquote l’Amministrazione ha provveduto a ridurre alcune spese correnti, già fortemente razionalizzate negli anni precedenti e quindi difficilmente comprimibili per il futuro.
Giova chiarire che l’aliquota addizionale Irpef è stata aumentata soltanto per i redditi più alti ed in misura progressiva, preservando le fasce più deboli così come per lo scuolabus non è stata introdotta una nuova tassa ma sono state definite delle tariffe che sono ben inferiori a quelle di altri Comuni.
In relazione alle aliquote dell’IMU, come da impegno assunto nel corso dell’assemblea pubblica, l’Amministrazione valuterà ogni ipotesi utile a prevedere ulteriori agevolazioni e riduzioni delle aliquote stesse entro il mese di Settembre (data definitiva prevista dal legislatore), qualora se ne ravvisino condizioni certe e non opinabili.
Non è, pertanto, corretto dichiarare che si è pensato ad aumentare tutto e subito, in quanto la proposta avanzata è frutto di una attenta valutazione volta al mantenimento dei servizi esistenti ed in considerazione dei vincoli imposti dalla legge.
Da ultimo appare opportuno richiamare l’attenzione dei cittadini sul fatto che la grave situazione economica che stiamo vivendo tutti e lo smisurato aumento del debito pubblico sono molto probabilmente il frutto dell’azione di un governo, che ha dovuto abbandonare sotto le bacchettate della UE ed alla luce di un malcontento diffuso nel paese, ma che è stato voluto e fortemente sostenuto proprio da quelli che oggi nella veste di minoranza consiliare attaccano una amministrazione comunale facendo pateticamente finta di nulla.
L’Amministrazione, comunque, mantenendo lo spirito collaborativo che da sempre la contraddistingue, resta disponibile a ricevere proposte che possano migliorare le scelte fatte, purché concrete e fattibili, che non si riducano in semplici giudizi volti ad indurre la cittadinanza in errate valutazioni".